Logistica, Giachino: "Le nuove tecnologie decisive per l'autotrasporto"
Verso la stesura di un Codice della Strada 2.0
Roma, 9 ottobre 2013 - "Con l'uso della telematica satellitare, le aziende del settore trasporti potrebbero risparmiare da 7 a 8 miliardi l'anno, e il sistema Paese almeno 1 miliardo di euro l'anno". E’ quanto ha dichiarato Bartolomeo Giachino, consigliere del Ministero delle Infrastrutture e trasporti, in un recente convegno organizzato dall'Unione Industriale di Torino.
"L'inefficienza logistica - ha sottolineato - ha un costo di 40 miliardi di euro, di cui oltre 12 si riferiscono alle tre Regioni del vecchio triangolo industriale. La telematica Viasat può far risparmiare il 9% dei costi per mezzo, almeno 7 miliardi l'anno. Con l'implementazione della piattaforma telematica nazionale di Uirnet e con la firma del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che sblocca l'utilizzo della scatola nera multifunzione, potremmo avere in tempi brevi risparmi importanti per gli autotrasportatori, per le aziende di trasporto e una maggiore competitività del nostro sistema economico. Una iniziativa forte nella telematica applicata ai trasporti, oltre ad una maggiore sicurezza stradale e alla riduzione dei costi della assicurazione, potrebbe dare un contributo importante al nostro sistema economico e produttivo".
Una sottolineatura, quella di Giachino, che ci fa sbarcare nella cosiddetta Information society. Il mondo dei trasporti non è immune, ovviamente, delle opportunità offerte dall’Information and Communication Technology (ICT). Anzi: deve saperle cogliere. Perché si tratta di una sfida decisiva.
Come ha chiarito il presidente della Viasat, Domenico Petrone, Società co-organizzatrice dell’incontro: “La tecnologia info-telematica sta trasformando radicalmente il modo di fare impresa nel settore del trasporto merci, dove la ‘navigazione a vista’ dovrà necessariamente lasciare il passo a una gestione del trasporto più moderna, assistita e sicura. Chi l’ha già fatto, in realtà pochi in Italia, è in grado di affrontare la sfida competitiva internazionale. Chi, invece, non ha compreso l’opportunità che queste nuove tecnologie rappresentano, rischia di non superare la crisi in atto, se non continuando a sperare nei contributi e nelle agevolazioni governative”.
In questo settore, quello dell’innovazione tecnologica, risultano particolarmente importanti, come possono attestare anche delle sperimentazioni di ANAS Spa, le applicazioni che si basano sul dialogo strada-veicolo. Importanti perché, almeno potenzialmente, migliorative non solo del singolo trasporto ma della mobilità terrestre nel suo complesso. La telematica richiede dispositivi multifunzione installati a bordo del mezzo e di “infrastrutture”, nell’accezione informatica del termine (data-room, piattaforme info-telematiche multiservice). Il livello di efficienza complessiva, e d’innovatività, è notevolmente superiore se tutto questo va a legarsi, concretamente, all’infrastruttura viaria.
La strada è già rete, la strada è già piattaforma. Deve esserne consapevole, per primo, l’Ente proprietario. La legislazione di settore, dal canto suo, ha il compito di sapere fornire il quadro normativo più adatto, affinché tutte le potenzialità insite nella rete viaria, coniugate con l’ICT, possano esplodere. In una prospettiva smartness, com’è di moda dire oggi.
Si parla, da qualche giorno, di radicale riforma del Codice della Strada quale “percorso comune per l’ammodernamento della mobilità”. L’auspicio è che la nuova disciplina lasci libero sviluppo alle nuove tecnologie. Nel rispetto di pochi, fondamentali principi di tutela dei cittadini. E sempre sotto la regia di un soggetto qualificato. Che, a nostro avviso, non può che coincidere con l’Ente proprietario della strada.