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Briciole di pane

Motorini e microcar la targa è obbligatoria

Misura per i veicoli entrati in circolazione prima del 2006, stop al targhino dal 13 febbraio: multe fino a 1.500 euro

Roma, 2 febbraio 2012 - Addio vecchio «targhino» dei ciclomotori, dal 13 febbraio sarà fuori legge. E i proprietari di microcar e cinquantini entrati in circolazione prima del 14 luglio 2006 che continueranno ad usarlo potranno essere multati anche di 1.500 euro.

Da quel giorno, infatti, sono arrivate le nuove targhe, accompagnate da un certificato di circolazione simile a quello delle auto, ma le vecchie, che potevano essere spostate con grande facilità da un veicolo all'altro, non sono uscite di scena. Il Ministero dei Trasporti da tempo aveva fissato la data per mettersi in regola e ora è giunto il momento.

Sicuramente un passo importante per fare chiarezza nel settore, ricollegare immediatamente il veicolo al proprietario e avere sotto controllo anche il volume del parco circolante di cui attualmente nessuno conosce con precisione l'entità (questi mezzi non pagano la tassa di possesso, ma quella di circolazione, cioè solo se vengono utilizzati).

Le nuove targhe in vigore dal 2006, infatti, sono registrate dalla Motorizzazione e ogni volta che un veicolo cambia utilizzatore deve essere effettuato un mini passaggio di proprietà. L'Isvap, l'Authority assicurativa, avvisa che chi continuerà ad utilizzare il targhino dopo il 12 febbraio potrà essere punito con una sanzione amministrativa che va da 389 a 1.559 euro. Ricorda però alle compagnie che resta l'obbligo di assicurare attraverso il telaio anche i ciclomotori non ancora regolarizzati poiché i terzi danneggiati non devono essere penalizzati da «vicende che incidono solo sulla legittimazione amministrativa alla circolazione».

L'operazione ritargatura aveva subito una vigorosa accelerazione l'estate scorsa quando, con oltre sei mesi di anticipo rispetto al termine ultimo per effettuare l'operazione, il Ministero ha divulgato una circolare calendarizzando una serie di scadenze secondo una sequenza numerica della targa. I titolari dei targhini, cioè, venivano invitati a recarsi negli uffici della Motorizzazione o nelle agenzie abilitate come Centro Servizi della Motorizzazione stessa (in questo caso il costo è di circa 90 euro) a seconda del numero iniziale.

Dal 2006 ad oggi i motorini dotati di nuova targa sono circa 600 mila, il circolante stimato dall'Ancma (l'associazione di categoria delle due ruote) è di quasi 2,2 milioni di unità, quindi la disposizione del cambio targa dovrebbe riguardare 1,6 milioni di ciclomotori.

Ora che la nuova normativa entrerà pienamente in vigore ci sarà maggior chiarezza e trasparenza poiché attraverso il registro della Motorizzazione si potrà sapere quanti sono i motorini e le microcar sulle strade e chi è il proprietario. Con le nuove targhe, inoltre, c'è la carta di circolazione che indica la possibilità di viaggiare in due se chi guida è maggiorenne.

Stretta anche sulle truffe alle assicurazioni poiché sarà più difficile denunciare incidenti che non esistono e questo potrebbe portare ad una riduzione delle tariffe. In realtà, regole più stringenti non piacciono troppo agli italiani e proprio il segmento di mercato dei cinquantini ha perso vigore e importanza con l'arrivo di nuove norme.

Negli anni Novanta, quando per i maggiorenni in sella ai ciclomotori il casco non era ancora obbligatorio (per le due ruote targate l'obbligo è scattato nel 1986, per i ciclomotori solo nel 2000), si vendevano in Italia 700 mila motorini l'anno. Nel 2011 i cinquantini nuovi usciti dagli showroom dei concessionari sono stati poco più di 70 mila su un totale due ruote arrivate sulle strade che ha superato le 326 mila unità.

Giorgio Ursicino (fonte: Il Messaggero)