Omicidio stradale, l'opinione pubblica lo reclama con sempre maggiore insistenza
Troppe le morti causate da condotte di guida sconsiderate

Roma, 31 marzo 2015 - L’indignazione è tanta. Perché alle tante (troppe) morti assurde fa da contraltare l’impunità di chi uccide stando al volante. L’opinione pubblica, ma anche i mass-media, social compresi, con sempre maggiore insistenza, reclama l’introduzione nell’ordinamento del reato di omicidio stradale. Si è stanchi di assistere, impotenti, a questi continui lutti. I dati sono impressionanti.
Nel 2014, secondo l’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) ci sono stati 1.009 episodi di pirateria stradale con 119 morti e 1.224 feriti. Soltanto il 58% dei responsabili è stato individuato. «Nei primi due mesi del 2015 gli episodi di pirateria che abbiamo registrato sono 160 ed hanno causato 18 morti e 174 feriti», ha evidenziato, di recente, Giordano Biserni, presidente dell’Asaps.
A Bruxelles non stanno a guardare. «Non interferiamo con le decisioni locali degli Stati membri», ha commentato il Commissario UE ai Trasporti, Violeta Bulc, riferendosi alla richiesta di introdurre, nel nostro Paese, il reato di omicidio stradale. L’importante, ha sottolineato, è che «le leggi siano in linea con le direttive dell’Unione europea». La UE, come noto, si è posta l’obiettivo di ridurre del 50% il numero delle vittime di incidenti stradali al 2020. Un obiettivo ancora lontano, a quanto pare.
“Dopo due anni in cui il numero di morti sulle strade europee era costantemente diminuito, le prime relazioni sulle vittime di incidenti stradali nel 2014 sono deludenti - puntualizzano da Bruxelles -. Sulla base dei dati pubblicati (…), il numero di decessi sulle strade è diminuito dell’1% circa rispetto al 2013, mentre nel 2012 e 2013 la riduzione era stata dell’8%. Dai dati emerge che nei 28 Stati membri dell’UE vi è stato un totale di 25.700 morti su strada nel 2014: anche se si tratta di 5.700 casi in meno rispetto al 2010, si è ben lungi dall’obiettivo prefissato”.
Dal 2010 a oggi, c’è stata una riduzione del numero totale di vittime della strada pari al 18,2%. In alcuni paesi europei - soprattutto la Grecia, il Portogallo e la Spagna - nel corso degli anni si è segnalato un miglioramento della sicurezza stradale superiore alla media. Anche in altri paesi, come Danimarca, Croazia, Malta, Cipro, Romania, Italia, Slovenia e Repubblica ceca, si riscontra una riduzione delle vittime della strada superiore alla media dell’UE per il periodo 2010-2014. In Italia, nel dettaglio, la riduzione delle vittime è stata del 23% dal 2010 al 2014 e del 6% nel 2014 rispetto all’anno precedente. Non basta, come già detto.
Per la Bulc: “È triste e duro dover ammettere che ogni giorno muoiono sulle nostre strade in media 70 cittadini europei e molti altri sono gravemente feriti. I dati pubblicati oggi dovrebbero far suonare un campanello di allarme. Dietro questi dati e statistiche ci sono persone a lutto, mogli e mariti, madri e padri, figli, fratelli e sorelle, colleghi e amici, e ciò contribuisce a ricordarci che la sicurezza stradale richiede attenzione costante e ulteriore impegno. Nei prossimi anni dobbiamo intensificare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo prefissato dell’UE di ridurre del 50% il numero dei decessi per incidenti stradali entro il 2020. Dobbiamo cooperare per far sì che un maggior numero di persone possa giungere sano e salvo a casa al temine di un tragitto su strada. È una delle mie priorità e dovrebbe essere una priorità di tutti i governi in tutti gli Stati membri”.
Un opportuno richiamo è alla “Carta europea della sicurezza stradale”. Rappresenta, come si legge nel sito della Commissione europea, “ la più grande piattaforma della società civile in materia di sicurezza stradale. Più di 2.300 organismi pubblici e privati si sono impegnati nei confronti della Carta e hanno portato avanti azioni e iniziative legate alla sicurezza stradale destinate ai loro membri, ai loro dipendenti e al resto della società civile”. La Carta incoraggia, tra l’altro, a intraprendere azioni a favore della sicurezza stradale in Europa, facilitare la conoscenza e la condivisione delle iniziative legate alla sicurezza stradale, diffondere le buone prassi.
In questa lodevole mission, un ruolo importante è delegato agli Enti proprietari delle strade. Sempre di più chiamati a garantire arterie sicure e lo sviluppo di una mobilità sostenibile, sia in termini di qualità e quantità dei servizi offerti all’utenza sia in termini ambientali, sociali, economici. Auspichiamo, in conclusione, che le opportune iniziative di tipo normativo, e l’effetto deterrente delle sanzioni individuate, agevolino gli Enti proprietari nella loro quotidiana azione di gestione delle strade.