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Briciole di pane

"Pokemon GO", videogames e sicurezza stradale

Durissima presa di posizione di Codacons e Asaps

Roma, 29 luglio 2016 – Anche in Italia è scoppiata la passione per “Pokèmon GO”, il videogame per cellulare che conta già cinquanta milioni di download. Purtroppo, dalla passione agli eccessi il passo, talvolta, è breve. E così vediamo, sempre di più, persone che vagano con il telefonino in mano, spesso incuranti di quanto gli accade attorno, alla caccia dei “mostriciattoli”. Nel reale, non nel virtuale. Poco seguito, quindi, il richiamo, quando si avvia il loading dell’app, di prestare “…sempre attenzione all’ambiente che ti circonda”. Un comportamento distratto è pericoloso quando si è a piedi e, a maggiore ragione, quando si gioca e si è al volante. Superfluo spiegarne i motivi.

La situazione rischia di diventare preoccupante. Tanto che il Codacons, il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, di recente, ha chiesto di vigilare sulla ricaduta che l’applicazione ha nella quotidianità.

“La “Pokèmon/mania” rischia di trasformarsi in un fenomeno pericolosissimo sul fronte della sicurezza stradale - ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons -. Giochi di questo tipo rappresentano un pericolo concreto perché vengono utilizzati in qualsiasi momento della giornata e distolgono i giocatori dalla dovuta attenzione verso la strada e l’ambiente circostante. Pensiamo a chi usa l’app alla guida di una automobile, ma anche a pedoni e ciclisti a caccia di Pokemon che rischiano di essere investiti perché intenti a osservare lo schermo del cellulare e non il marciapiede, le strisce pedonali e la strada dove camminano - ha aggiunto Rienzi -. Alla luce degli ultimi incidenti registrati in Italia abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma, affinché apra una indagine per ‘attentato alla sicurezza dei trasporti’ e verifichi se l’applicazione in questione possa rappresentare un pericolo ai sensi del Codice della Strada. Al tempo stesso ci rivolgiamo al Ministero dei Trasporti perché adotti le misure del caso a tutela degli utenti della strada, compreso, qualora necessario, il divieto totale di diffusione dell’app “Pokèmon GO” sul territorio italiano”.

D’altronde, i dati sull’incidentalità riferiti al 2015 indicano un poco lusinghiero ritorno alla crescita delle vittime: siamo al + 1,1%. Aci e Istat hanno confermato che l’utilizzo del cellulare alla guida sta diventando la prima causa dei sinistri risultanti dalla distrazione.

L’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), che da tempo rappresenta il rischio innescato dall’uso scorretto dello smartphone, ha preso posizione su questo nuovo fenomeno. “Non entriamo nel merito della logica del sistema in una fase storica in cui si dovrebbe occupare la mente per aspetti più meritevoli, ma chiediamo che sia salvaguardata la sicurezza di tutti sulle strade, il cui argine sta dando preoccupanti segni di cedimento - si legge in una nota dell’Associazione -. Sono numerose le segnalazioni da parte delle Forze di polizia di comportamenti anomali fra i conducenti e si contano già i primi incidenti Pokèmon/correlati. Prima che la situazione dilaghi con conseguenze serie e preoccupanti chiediamo ai vertici delle forze di polizia e ai sindaci di intervenire con misure che intensifichino i controlli e al Governo con un provvedimento che vieti in modo più severo rispetto alle previsioni dell’art.173 CdS l’utilizzo di questo gioco distrattivo quando si è alla guida, prevedendo il sequestro del cellulare per almeno un mese ed estensione del divieto di utilizzo della app anche dagli accompagnatori all’interno degli abitacoli dei veicoli, oltre che ai pedoni durante gli attraversamenti stradali anche sulle strisce. O, quantomeno, di inibire il funzionamento della app in Italia durante guida”.

Nel 2015 sono state contestate 48.524 infrazioni (fonte: Polizia di Stato) per l’utilizzo del telefonino senza vivavoce o auricolari mentre si era alla guida. Dati Ocse puntualizzano che il 93% degli incidenti è conseguenza del comportamento del conducente.

Carlo Argeni