Polizia e Federazione Ciclistica Italiana: ciclisti in sicurezza e nel rispetto delle regole
Il prefetto Manganelli e il presidente della Fci Di Rocco hanno firmato al Ministero dell'Interno un Protocollo di collaborazione quinquennale
Roma, 15 novembre 2011 – Andare in bicicletta rappresenta per molti una passione, una disciplina sportiva cui dedicare impegno ed energie, ma anche semplicemente un’attività piacevole, rilassante e fonte di benessere. In ogni caso, questa attività deve essere svolta in sicurezza e nel rispetto delle regole. Per questo motivo mercoledì 9 novembre il Capo della Polizia di Stato, prefetto Antonio Manganelli, e il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco si sono incontrati per firmare un Protocollo di collaborazione di durata quinquennale, finalizzato sia all'ambito di chi utilizza la bicicletta nella vita di tutti i giorni che al settore del ciclismo agonistico.
L’accordo, siglato presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, coinvolge le due realtà di riferimento per qualsiasi ciclista: da una parte, la Polizia Stradale vigila e controlla sul rispetto delle regole della circolazione; dall’altra, la Fci ha il compito di provvedere allo sviluppo, all'organizzazione e alla tutela dell'attività ciclistica su tutto il territorio nazionale. Attività ciclistica che, come è specificato in una nota per la stampa, deve essere intesa non solo come pratica agonistica, ma in tutte le sue declinazioni e quindi come risorsa nei percorsi educativi e nella promozione di una cultura della bicicletta consapevole degli aspetti legati alla sicurezza.
La firma rappresenta un’iniziativa di grande importanza in quanto la sicurezza delle persone nella circolazione stradale rientra tra le finalità primarie di ordine sociale perseguite dalla Stato italiano e dall'Unione Europea. Proprio su questo aspetto si è soffermato il prefetto Manganelli, il quale ha ricordato che “nelle sette azioni positive chieste agli Stati membri per il decennio 2011-2020 nel campo della sicurezza stradale la Commissione europea ha fissato come obiettivo la tutela degli utenti deboli e la Polizia Stradale è in prima fila. Tutela – ha specificato Manganelli – che si esprime non solo con i controlli al rispetto delle regole sulla strada ma anche attraverso l'attività dei nostri poliziotti nelle fasi di prevenzione e formazione nelle scuole”.
Per quanto riguarda la Federazione Ciclistica Italiana, il presidente Di Rocco ha sottolineato la sinergia di lungo corso con la Polizia di Stato. "Da sempre – ha affermato Di Rocco – esiste un rapporto di collaborazione reciproca tra la FCI e il Ministero dell'Interno, nella fattispecie con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Gli uomini della Polizia infatti sono i nostri angeli custodi tutto l'anno sia durante le grandi corse ciclistiche che in tutte le altre manifestazioni organizzate sul territorio dalla Federazione”. Di Rocco ha poi ricordato che i ciclisti fanno parte dei cosiddetti utenti deboli della strada, categoria che andrebbe salvaguardata con una particolare attenzione, e per questo ha dichiarato che le forme di collaborazione come il Protocollo firmato al Palazzo del Viminale siano molto utili per “coordinare e definire adeguate e sinergiche linee guida di azione in campo normativo” per la prevenzione e la sensibilizzazione su tutti i temi relativi alla sicurezza stradale.
Naturalmente, il protocollo riserva una particolare attenzione a chi pratica il ciclismo a livello agonistico, e per questo vedrà le due parti impegnarsi nella definizione del "Disciplinare per le Scorte Tecniche alle competizioni ciclistiche su strada". “È un altro passo molto significativo – ha commentato in proposito il presidente Di Rocco –. Con quanto sancito dal Protocollo, la Federazione Ciclistica Italiana diventa il referente tecnico unico in relazione all'attività formativa degli addetti impiegati nelle scorte tecniche delle gare, al rilascio del titolo abilitativo nonché a tutti gli altri aspetti di interesse in relazione a questa tematica”.
Infine, sarà tenuto in considerazione anche il tema della mobilità sostenibile. Infatti, la Polizia ha ricordato che tra gli obiettivi del protocollo c’è anche quello di favorire l'uso della bicicletta quale mezzo a basso impatto ambientale e che contribuisce a una maggiore fluidità del traffico urbano, promuovendo contemporaneamente i valori dello sport e della salute.
