Quando una telefonata non ti allunga la vita
L'uso scorretto degli smartphone causa e concausa degli incidenti stradali
Immagino sia un ragazzo. Magari, una teen ager che scrive al suo boy friend. Un qualcuno, uomo o donna è indifferente, sotto la trentina. E' una "aspettativa" personale, nulla che abbia valenza scientifica. E, invece, il Suv che, ieri, ha rischiato di venirmi addosso è condotto da un sessantenne (a occhio e croce). Invade la mia corsia e solo per un caso fortuito, e una sterzata improvvisa, riesco a evitarlo. L'uomo, capelli brizzolati, nemmeno si scusa con un gesto della mano. Non potrebbe, pur volendo, visto che continua, imperterrito, a trafficare con lo smartphone.
Comunque, l'ho scampata bella. Ho vissuto in diretta quello di cui ho scritto più volte su queste pagine: l'uso-abuso del telefonino. Riassumendo: te ne vai in giro con la tua car tranquillo e beato; rispetti i limiti di velocità, la segnaletica orizzontale e verticale; non ti produci in manovre azzardate. Nulla potrebbe, pertanto, turbare il tuo essere immerso nel traffico cittadino. E, invece, uno meno rispettoso delle regole del Codice della Strada, che se ne infischia della più elementari regole della prudenza e del buonsenso, rischia di coinvolgerti in un incidente che potrebbe avere chissà quale seguito. C'è da essere arrabbiati. E parecchio. In questo caso, il bullo in macchina aveva, come me, i capelli bianchi. Il trascorrere degli anni avrebbe dovuto fargli avere più sale in zucca, ma si vede che il passare del tempo non si trasforma, per automatismo, in saggezza.
Ripenso, allora, alle parole del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che nel corso di una recente audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato ha censurato quei "comportamenti inaccettabili" che spesso si registrano sulle arterie del Belpaese, chiedendo di valutare "un intervento sul Codice della strada" per sanzionare in maniera più incisiva chi mette a rischio la propria e altrui incolumità. Bravo Ministro, concordo pienamente. Ma sono da incentivare pure tutte quelle iniziative poste in essere dalle Forze dell'Ordine volte a contrastare l'uso scorretto di apparati radio e telefoni quando si è alla guida. Controlli da svolgere anche impegnando personale in abiti civili e a bordo di veicoli senza i colori d'istituto. Non è tollerabile che si corra il pericolo di finire all'ospedale perchè qualcuno chatta, invia sms o naviga sui social. Azzeccatissimo il claim della campagna per la sicurezza stradale promossa da ANAS, MIT e Polstato: “Quando guidi, guida e basta”. Appunto!