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Briciole di pane

Reato di omicidio stradale, Passera: "Tema da approfondire"

Il ministro dei trasporti sostiene l'iniziativa nata con una maxi raccolta di firme lanciata lo scorso giugno per una legge di iniziativa popolare

Roma, 28 febbraio 2012 - Ci siamo: si avvicina la realizzazione di una legge di iniziativa popolare sull’ omicidio stradale, che mira a inasprire le pene per chi guida sotto l’effetto di alcol e droga: in pochissimo tempo (l'iniziativa è stata lanciata con un sito apposito appena lo scorso giugno) sono state raccolte oltre 57 mila firme. La presentazione dei dati è arrivata direttamente dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, primo firmatario della proposta di legge, insieme ai promotori dell’ iniziativa: Stefano e Stefania Guarnieri, genitori di Lorenzo, giovane vittima della strada; Giordano Biserni presidente dell'ASAPS; e Valentina Borgogni per l'Associazione Gabriele Borgogni.

Ora il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, in commissione Trasporti della Camera, ha preso in esame il problema sostenendo che ci si trovi davanti a un tema "assolutamente da approfondire". Nella fattispecie si punta a far passare le pene per chi uccide guidando sotto effetto di alcol o droga da 3-10 anni a un minimo di 8 a un massimo di 18 anni. Al momento non è prevista alcuna misura cautelare e la proposta prevede l’arresto in flagranza di reato e l’ergastolo della patente’, ovvero a chi guida sotto l’effetto dell’alcol e della droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio. Al momento, invece, è prevista solo la revoca temporanea del permesso di guida.

"L’omicidio stradale - spiegano gli organizzatori della raccolta firme - è uno dei 35 punti del progetto David sulla sicurezza stradale che si propone di salvare 58 vite umane e ridurre di 1000 i feriti gravi a Firenze sino al 2020. David non è solo uno dei simboli di Firenze ma anche il nome scelto dalla famiglia Guarnieri per il progetto complessivo sulla sicurezza stradale, acronimo di Dati e analisi (ottimizzazione della raccolta dati sugli incidenti stradali); Aderenza alle regole (a partire da più controlli); Vita ed educazione (diffusione di maggiore conoscenza delle regole e consapevolezza dei pericoli); Ingegneria (ovvero la messa in sicurezza delle infrastrutture e l’incentivazione di nuove tecnologie); Dopo la violenza (supporto alle famiglie e formazione degli operatori)".

Vincenzo Borgomeo (Repubblica.it)