Riflessi lenti o indeboliti? Niente idoneità alla guida
Patente a rischio in caso di «deficit cognitivi»
Roma, 26 novembre 2012 – Alcol, pasticche, farmaci, colpi di sonno, telefonate al cellulare mentre si è al volante: queste le maggiori cause di incidenti automobilistici che vedono coinvolte persone di tutte le età.
Un certo calo di prontezza dei riflessi non interessa quindi solamente gli anziani, ricordiamo la polemica dell'astrofisica Margherita Hack, che si vide pregiudicato il rinnovo della patente per non meglio specificati limiti d'età. Stanchezza, fatali distrazioni, sono tra i fattori principali che concorrono alla manifestazione di riflessi deboli, spesso ignorati da chi si mette in strada.
Il calo della vista o dell'udito sono problemi spesso sottovalutati, visite mediche specifiche sono sempre raccomandate, oltre a quella canonica necessaria per il rinnovo della patente. «Disturbi visivi, uditivi o cognitivi, infatti, pregiudicano le capacità al volante — riferisce una ricerca illustrata al congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), a Milano— secondo i sondaggi, un conducente su due ha riflessi poco pronti, e uno su quattro, sopra i settanta anni, presenta accentuati deficit di attenzione». Per migliorare la sicurezza sarebbero necessari criteri più rigorosi per il rinnovo della patente, affermano gli autori di uno studio condotto nelle università di Milano-Bicocca e Roma-Tor Vergata, che hanno coinvolto alcune decine di pazienti sottoposti a test per la valutazione delle funzioni cognitive, capacità di attenzione, riflessi e il grado di autonomia nei gesti quotidiani. I medici hanno anche misurato la presenza di deficit visivi, uditivi e di disturbi del sonno, valutando inoltre il numero di farmaci assunti e l'eventuale abuso di sostanze alcoliche. I risultati hanno mostrato che un anziano su cinque presenta segni di decadimento cognitivo: il 47% ha deficit nei riflessi e nelle funzioni esecutive, il 24% carenze nelle capacità di attenzione, il 15% deficit visivi e il 12% soffre di disturbi del sonno.
Come ricordato nel corso del congresso della SIGG, e dal presidente Giuseppe Paolisso, una guida sicura richiede l'integrazione di complesse attività motorie, visive, uditive e cognitive, fisiologicamente destabilizzate dal processo di invecchiamento, che comporta deficit funzionali e la comparsa di malattie croniche.