Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Safety QR Code, quando un messaggio vocale può salvare la vita

Una app, made in Italy, per fronteggiare le emergenze

Roma, 27 febbraio 2014 - Un Safety Qr Code per dare immediata risposta alle emergenze legate al pronto soccorso dei feriti. Si tratta di un brevetto made in Italy, frutto della collaborazione tra due aziende del Belpaese. Consente di registrare un messaggio con i dati personali (ad esempio: nome, allergie, gruppo sanguigno, indicazioni mediche) e di inserirli in un codice qr adesivo da posizionare, poi, sul casco. In questo modo i soccorritori, in caso di incidente, utilizzando un qualsiasi smartphone abilitato alla lettura di tali codici, possono ascoltare le informazioni vocali e intervenire nella maniera più adeguata ed efficace. Il messaggio registrato resta disponibile per cinque anni dalla prima attivazione. Può, ovviamente, essere aggiornato all’occorrenza. L’adesivo di Safety Qr Code si adatta a tutti i modelli di casco. E, quindi, si può applicare pure su quelli adoperati da chi svolge attività sportive (ciclismo, climbing, snowboard, ecc.) e lavorative.


Riferendoci alla sicurezza stradale, in particolare a quanti viaggiano sulle “due ruote” e, quindi, obbligatoriamente, devono indossare il casco, c’è da registrare un dato interessante. Stando ai dati pubblicizzati dall’Aci, nel 2012 i sinistri hanno coinvolto 47.311 motocicli (-12,6% rispetto al 2011), con una riduzione del 10,9% dei morti e del 12,5% dei feriti. I ciclomotori contabilizzano un risultato migliore: -16,6% incidenti, -26% morti e -15% feriti. Nelle grandi aree urbane il calo è meno evidente (-10,7% sinistri). Tutte le città presentano, comunque, dei miglioramenti. Tutte, tranne due. A Napoli, infatti, la situazione è invariata rispetto all'anno precedente. A Bari l'incidentalità è aumentata del 71%. Un elemento di riflessione sul quale abbiamo già speso qualche riflessione, da queste colonne, è che molto spesso gli incidenti sono ascrivibili al comportamento scorretto dei conducenti e non alla strada. Una considerazione che, comunque, non assolve gli Enti gestori della viabilità ma li sprona a un continuo fare meglio per garantire una sempre maggiore sicurezza sulle arterie di propria competenza.
 

Carlo Sgandurra