Sanzioni certe, più pattuglie stradali, infrastrutture multimodali: ecco come intervenire per ridurre gli incidenti stradali
L’intervista de La Nuova Venezia ad Andrea Stocchetti, professore di Mobilità sostenibile all’Università Ca’ Foscari

Gli incidenti automobilistici non sono sostenibili economicamente ed hanno un costo sociale altissimo. È questo il punto di partenza dell’intervista, pubblicata su La Nuova Venezia, del giornalista Carlo Milon al professore associato dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Andrea Stocchetti.
Studioso da sempre di mobilità sostenibile, suoi numerosi testi e ricerche internazionali sul tema, il prof. Stocchetti nel corso dell’intervista, affronta ed analizza da un punto di vista molto particolare l’aumento degli incidenti lungo il tratto Trieste - Venezia della A4. Nel 2021 gli ultimi dati pubblicati dalla Fondazione Think Thank Nord Est infatti parlano in quel tratto di un morto ogni 10 chilometri. Perché? Secondo il professore le cause possono essere diverse ma «nella maggior parte dei casi e soprattutto nei casi di incidente grave si parla di due fattori concomitanti: mancato rispetto delle prescrizioni del Codice della strada (in particolare quelle riguardanti i limiti di velocità e la distanza di sicurezza) e disattenzione da parte del conducente (che spesso sovrastima la sua abilità alla guida e sottostima il rischio). Le altre concause (condizioni della Strada, guasti tecnici) prese separatamente contribuiscono poco alle statistiche degli incidenti». Per limitare i danni «nell’immediato e per i tratti stradali più critici l’unico deterrente è la chiara percezione di un presidio di controllo del comportamento di guida» continua il professore «Servono più pattuglie stradali e mezzi per la verifica e la contestazione sistemica dell’infrazione».
L’intervista prosegue in quest’ottica confrontando la realtà italiana con altri Paesi Europei. «Quelli con la più bassa incidenza di mortalità da incidenti stradali sono Norvegia e Svezia dove nel 2021 si sono registrati rispettivamente 16 e 18 morti per milioni di abitanti. In Italia siamo a 48 morti per milione di abitanti (il triplo della Norvegia). In questi Paesi si investe semplicemente molto in controlli e la legge prevede per chi trasgredisce sanzioni molto severe e certe. Grazie a ciò nel tempo si sedimenta quella cultura del rispetto del codice della strada che modifica stabilmente i comportamenti di guida».
Volendo pensare in prospettiva, al futuro, il prof. Stocchetti conclude indicando nella multimodalità il valore distintivo che permetterà «di coniugare esigenze ambientali, economiche, e di sicurezza. Inoltre la valutazione delle alternative progettuali dovrà in primis basarsi su principi di sostenibilità socio ambientale. Occorre porre al centro temi quali la riduzione del consumo di suolo , al resilienza delle infrastrutture , l’impatto sulla popolazione locale oltre che sull’ambiente»