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Briciole di pane

Sicurezza del lavoro, l'Europa lancia la nuova campagna sui rischi psicosociali

Prevista la valutazione attraverso ispezioni

Roma, 10 gennaio 2012 - Si inaugura oggi la nuova campagna europea in materia di ispezione sui fattori psicosociali. La campagna, voluta dal Comitato degli Alti Responsabili dell’Ispettorato del Lavoro (CARIL) con rappresentanti di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea (UE) si pone l’obiettivo di prestare particolare attenzione ai rischi psicosociali nell’ambiente di lavoro attraverso ispezioni che mirano, di base, a raggiungere una migliore qualità delle valutazioni dei rischi psicosociali, contribuendo a stabilire confronti tra datori di lavoro e dipendenti.

La scelta di un’indagine sui fattori psicosociali non è casuale, visto che negli ultimi decenni, le modifiche nel modo in cui si lavora hanno portato a un aumento della quantità di problemi psicosociali negli ambienti di lavoro europei. Pesanti carichi di responsabilità, compiti monotoni, aspettative diffuse sulle prestazioni lavorative e il rischio di violenza sono esempi di rischi psicosociali che comportano conseguenze sia per l’organizzazione, sia per l’individuo. Le conseguenze per l’organizzazione sono, per esempio, disordini nella produzione, problemi di collaborazione, incremento nell’avvicendamento del personale e infortuni, mentre per l’individuo, possono esserci disagi di carattere psicologico, stress, disturbi del sonno o patologie. Le misure preventive sono: gestione dell’organizzazione, distribuzione equilibrata delle mansioni lavorative, partecipazione dei dipendenti, sviluppo di competenze, informazioni e feedback.

Poiché, secondo la normativa UE, il datore di lavoro è responsabile di ogni aspetto legato alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro, compresi i rischi psicosociali, l’ispettore analizzerà la valutazione dei rischi, compresi i rischi psicosociali. Al termine dell’analisi l’ispettore potrà richiedere di apportare delle migliorie alla valutazione del rischio ed eventualmente potrà effettuare una seconda ispezione per verificare quali misure sono state prese.

Come riportato dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, lo stress da lavoro correlato è tra le cause di malattia più comunemente denunciate dai lavoratori, tanto da interessare oltre 40 milioni di individui in tutta l’UE. Infatti il quarto sondaggio sulle condizioni lavorative europee (EASHW, 2007) ha dimostrato che, nel 2005, il 20% dei lavoratori dell’UE a 15 stati e il 30% dei nuovi 10 Stati membri riteneva che la loro salute fosse a rischio a causa dello stress da lavoro correlato. Nel 2002, il costo economico annuale dello stress da lavoro correlato nell’UE a 15 è stato stimato in 20.000 milioni di Euro.

Un’indagine europea tra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER) dimostra che gli infortuni, le malattie muscolo-scheletriche e lo stress da lavoro correlato sono tra le preoccupazioni maggiori dei vertici aziendali: si stima siano il 79% i dirigenti europei soggetti a stress da lavoro correlato, fatto che dimostra che lo stress è un fattore per le imprese tanto importante quanto gli infortuni sul lavoro. Ansia, irritabilità e stress influenzano la vita lavorativa dei dipendenti in misura diversa in settori diversi. La campagna si concentrerà innanzitutto sui seguenti tre settori ritenuti tra i più problematici: Sanità, compresa la previdenza sociale (privata e pubblica); Servizi (hotel e ristoranti); Trasporti.

L’indagine è la prima iniziativa intrapresa nel nuovo anno dopo che, a fine dicembre, è stata approvata dal Parlamento europeo la relazione sull'analisi interlocutoria della strategia comunitaria 2007-2012 per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Ricordiamo che il documento sottolinea in particolare l'esigenza di proteggere le donne, i giovani, gli anziani e i migranti nei luoghi di lavoro europei. Inoltre, indica che proprio le patologie muscolo-scheletriche e lo stress lavoro correlato siano le principali fonti di preoccupazione per le imprese europee in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Nella relazione si è ritenuto fondamentale coadiuvare le piccole e medie imprese nel predisporre le rispettive politiche di prevenzione ai rischi: a tale proposito è stato sottolineato il ruolo positivo svolto da iniziative come OiRA, strumento semplice, gratuito e mirato, oltre ad evidenziare che la partecipazione dei dipendenti sia un altro fattore chiave di successo per la gestione dei rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Per approfondimenti: www.osha.europa.eu

Marco Michelli