Sicurezza Stradale: in 10 anni ridotto il numero di morti (-40%)
Solo -13% per centauri, sempre più esposti ai pericoli dell'asfalto
Roma, 24 aprile 2013 - Cala il numero di morti sulle strade ma la notizia positiva non riguarda tutte le categorie di utenti. A rivelarlo è un'indagine condotta dal Centro Studi Continental che analizza i dati sulla mortalità stradale dal 2000 al 2011. Bene il dato complessivo secondo il quale il numero dei decessi, legati a sinistri stradali, è calato in 10 anni di quasi il 40% (-39,8%). Un dato che però non si riflette anche sul mondo delle due ruote: per quanto riguarda i motociclisti, infatti, la diminuzione della mortalità è stata soltanto del 13%.
Le cause di questa situazione sono da ricondursi – secondo la nota - da un lato ad un uso più intenso dei motoveicoli, agili in caso di traffico, dall'altro a politiche legate alla sicurezza ancora troppo blande. Sono tantissime, infatti, le insidie che i centauri sono costretti ad affrontare quando si mettono alla guida: l'uso di vernici sdrucciolevoli per la segnaletica orizzontale, l'impiego di dossi artificiali non conformi al codice della strada, la presenza di guard rail pericolosi (la probabilità dei motociclisti di restare uccisi in caso di impatto è superiore di 15 volte rispetto a quella degli occupanti dell'auto), lo scorretto posizionamento della segnaletica verticale che con i suoi supporti costituisce un rischio per i motociclisti.
Il Centro Studi Continental lancia quindi un appello alle amministrazioni locali affinché vengano prese in considerazione anche le esigenze dei motociclisti quando decidono di intervenire sulle infrastrutture stradali. “Un impegno di questo tipo - sottolinea la nota del Centro Studi Continental - è assolutamente doveroso in quanto non comporta maggiori spese. Occorre tutelare una categoria di utenti della strada particolarmente esposta ai rischi perché le infrastrutture sono pensate soprattutto per le auto”.