Sicurezza stradale: battuta d'arresto nel calo delle vittime di incidenti stradali
Torino, 3 novembre 2015 - Sulle strade italiane diminuiscono ancora gli incidenti e il numero dei feriti, mentre la quantità di vittime risulta essere quasi sugli stessi livelli di due anni fa. E’ quanto si deduce dal Rapporto ACI-ISTAT che ha scattato una fotografia di quanto accaduto nel 2014.
I dati generali.
Stando ai dati, dunque, nel 2014 rispetto al 2013 il numero dei morti sulle nostre strade è diminuito dello 0,6% a fronte di una flessione del 2,5% dei sinistri e del 2,7% dei feriti. A conti fatti, si sono verificati esattamente 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone (181.660 nel 2013), che hanno causato 3.381 decessi (3.401 nel 2013) e 251.147 feriti (258.093 nel 2013). In media, secondo quanto indicato dall’ISTAT, nello scorso anno ogni giorno si sono verificati 485 incidenti, sono morte 9 persone e ne sono rimaste ferite 688. Il costo dei sinistri stradali ammonta nel 2014 a circa18 miliardi di euro.
La situazione in Europa.
Ciò che è accaduto in Italia, d’altra parte, è in linea con quanto si è verificato nel resto d’Europa. Il calo delle vittime nella UE28 si è infatti attestato tra 2014 e 2013 su una media del -0,5%. Anche rispetto all’obiettivo Ue di dimezzare il numero dei morti entro il 2020 rispetto ai valori 2010 il nostro Paese si posiziona nella media dei 28 Stati membri (- 17,8% tra il 2014 e il 2010 in Italia e -18% media Ue28).
Sempre in tema di graduatorie, con 55,6 morti per incidente ogni milione di abitanti l’Italia si colloca al 15° posto nella graduatoria europea.
Le tipologie di incidente.
E’ in città che accadono gli incidenti più gravi: l’incremento della mortalità stradale all’interno dei centri urbani è infatti pari al +5,4%; sempre in città si concentrano il 75,5% degli incidenti e il 44,5% dei morti. I grandi Comuni che presentano il più alto indice di mortalità sulle strade urbane sono Messina (1,6 morti ogni 100 incidenti) e Catania (1,4), mentre i valori più bassi si registrano a Bari (0,3), Milano (0,4) e Genova (0,4). Torna a crescere il numero delle vittime tra i pedoni (578 morti, +4,9% rispetto al 2013) e i ciclisti (273 morti, +8,8% rispetto al 2013), mentre prosegue il calo della mortalità sulle due ruote a motore (-4,3% rispetto al 2013).
I giovani a rischio.
Sono i giovani a continuare ad essere più a rischio in fatto di incidenti stradali. Tra i 20 e i 24 anni le vittime sono state 268, ma aumentano i decessi tra gli over 75 (+11,1%) e i bambini tra 0 e14 anni (+12,7% ). I feriti gravi a seguito di un incidente stradale, sulla base dei dati di dimissione ospedaliera, sono stati circa 15.000, in aumento del 16% rispetto al 2013.
Le cause.
Confermate anche le cause principali con al primo posto la distrazione (21,4%), poi la velocità elevata (17,3%) e la non osservanza delle distanze di sicurezza (13,4%). In città, invece, a determinare gli incidenti sono la mancata osservanza di precedenze e semafori a causare sinistri (18,6%), seguita da distrazione (15,4%) e velocità (9,2%).
Caso particolare è poi quello rappresentato dagli animali selvatici come cause di incidente. Secondo Coldiretti, che ha condotto delle elaborazioni sulla base dei dati dell’Osservatorio Il Centauro - ASAPS, sarebbero 18 le morti causate da incidenti con animali selvatici nei primi nove mesi del 2015 con un incremento del 64% rispetto al valore complessivo del 2014 quando le vittime erano state 11. Gli effetti della proliferazione degli animali selvatici - sottolinea la Coldiretti - si fanno sentire dunque anche sulle strade dove nei primi nove mesi del 2015 si sono registrati 148 incidenti significativi di cui 139 sulla rete ordinaria e 9 in autostrada o extraurbana principale, nei quali sono morte, appunto, 18 persone e 109 sono rimaste ferite.
I commenti.
“I dati dimostrano l’urgenza di garantire l’utilizzo di almeno il 50% dei proventi delle multe per favorire la mobilità e la sicurezza stradale – ha spiegato il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani –, soprattutto in ambito urbano con attraversamenti pedonali moderni e visibili, percorsi ciclabili protetti, rotatorie efficaci. Anche le sanzioni devono essere finalizzate alla prevenzione: gli autovelox nascosti sono inutili e i cartelli che ne annunciano la presenza poi non riscontrata dai conducenti sono addirittura dannosi”. Per questo, ACI presenterà una proposta legislativa nella prossima Conferenza del Traffico e della Circolazione, in programma a Roma il 18 novembre”.