Sicurezza stradale, best practice interessanti i bambini
Si insegna ai ragazzi un utilizzo responsabile della bicicletta e dei mezzi di trasporto pubblici
Roma, 5 settembre 2013 - Best practice, ovvero: buone prassi. Un termine gettonatissimo, entrato nel linguaggio comune. Ultimamente, a nostro avviso, se ne fa pure un utilizzo sproporzionato. Stavolta, però, calza a pennello per delle interessanti iniziative assunte da alcuni Paesi al fine di ridurre il fenomeno dell’incidentalità e migliorare l’approccio dei più piccoli con quelle cittadelle perennemente in movimento che sono le strade.
E’ appena il caso di rammentare che, in Germania, dei comuni si premurano di insegnare ai bambini un utilizzo responsabile delle loro biciclette. A istruirli, con la competenza adeguata, ci pensa la polizia. Alla fine del corso, affrontano un esame e, una volta superato, ricevono un diploma. Un esempio virtuoso, una best practice dunque, che qualche Municipio del Belpaese potrebbe fare propria.
In Belgio, invece, gli si insegna come si fruisce degli autobus e come ci si comporta al loro interno. Sono state programmate, in tal senso, due ore di corso da una Società pubblica dei trasporti regionali, la Tec (Transport en Commun). Un’idea, d’altronde, temporalmente strategica, considerato che è stata promossa a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico.
Teoria e pratica, piccoli consigli e quant’altro ritenuto utile, diventano patrimonio dei piccoli utenti, futuri (intelligenti) utilizzatori dei mezzi pubblici. I più giovani, è bene non dimenticarlo, sono particolarmente vulnerabili nel traffico. Lo ha ricordato anche la Commissione europea. Ogni anno, sulle strade della Ue, si contano più di 800 bambini vittime di sinistri e 100.000 sono quelli feriti.
Numeri impressionanti, che impongono una costante attenzione alla necessità di educare alla sicurezza stradale i ragazzi. Oggi pedoni e ciclisti, domani automobilisti quanto più attenti al rispetto delle norme del Codice stradale. L’impegno, sinergico, delle Istituzioni (siano: Municipi, Forze dell’Ordine ed Enti proprietari delle strade, ecc.), combinato con quello dei mass-media, può davvero fare la differenza e rendere le nostre strade ancora più sicure. Oltre che luogo di transito di uomini e merci, sempre di più strumento di crescita delle collettività locali e del Paese.