Sicurezza stradale, "#La Vita Non Ha Prezzo"
Ha preso il via la campagna di sensibilizzazione promossa dall'Adoc

Roma, 29 aprile 2015 - Si continua a morire sulle strade. Un tributo di sangue che vede impegnate, nell’azione di contrasto del fenomeno, le Istituzioni e le numerosissime associazioni che, a vario titolo e livello, si occupano della sicurezza stradale. Molto si è fatto finora, a livello nazionale ed europeo, ma molto c’è ancora da fare per cercare di ridurre l’incidentalità.
A farne le spese, è bene rammentarlo, ci sono anche i pedoni. Secondo le statistiche di Aci e Aiscat, infatti, tra di loro, nel 2013, si sono registrati 21.324 feriti e 549 morti. Numeri impressionanti. Che danno la misura della drammaticità di un problema che si riscontra, principalmente, lungo le arterie cittadine. Un ulteriore elemento sul quale riflettere è che il 59,6% dei pedoni morti e l’87,1% dei feriti ha avuto l’incidente all’interno di una città.
L’Adoc (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori), facendo proprie queste valutazioni, ha inteso sensibilizzare Enti locali, Istituzioni e mass-media, sulla necessità di investire nella sicurezza stradale promuovendo la campagna di sensibilizzazione “#La Vita Non Ha Prezzo”. Perché, ha sottolineato Lamberto Santini, Presidente dell’Associazione, “… è ancora troppo elevato il numero delle vittime della strada. Con 56 incidenti mortali per milione di abitanti l’Italia è nelle ultime posizioni in Europa, dove la media è di 51 incidenti ogni milione la sicurezza stradale (…). Non è accettabile che in Germania il numero di incidenti sia inferiore del 40% rispetto all’Italia o che in Francia le vittime siano il 10% di meno. Con la campagna “La Vita Non Ha prezzo” vogliamo evidenziare questa grave situazione, in modo da spronare Governo e Enti Locali a intervenire per assicurare ai cittadini la massima sicurezza sulla strada, allineandoci quantomeno agli standard europei. Riteniamo innanzitutto che il nuovo Codice della strada debba focalizzarsi sulla tutela dei pedoni, in particolare nelle zone urbane”.
Tra le numerose proposte indirizzate a salvaguardare l’incolumità dei pedoni c’è l’abbassamento della velocità di circolazione a 30 km/h nei centri urbani, che, sostengono, diminuirebbe il tasso di mortalità dal 70% al 30%. Questo eventuale provvedimento, però, a nostro parere, non potrebbe essere risolutivo in quanto, come noto, il problema è connesso, nello specifico, al mancato rispetto dei limiti esistenti. Bisogna, invece, incidere sui controlli, e, quindi, sulla prevenzione e repressione delle violazioni al Codice della strada. In questo senso, è opportuno, riteniamo, che all’attività svolta dalle Forze dell’Ordine si affianchi quella del personale degli Enti proprietari delle strade abilitato all’espletamento del Servizio di Polizia stradale. Rappresenterebbe un ulteriore deterrente a comportamenti di guida poco diligenti e prudenti.