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Briciole di pane

Sicurezza stradale, Lupi: anche gli stranieri pagheranno le multe

Ok del Consiglio dei ministri dei Trasporti Ue

Roma, 8 ottobre 2014 - Gli automobilisti stranieri che commettono infrazioni in Italia finalmente pagheranno le multe. E lo stesso avverrà in tutta Europa per le auto con targa straniera. Questo, in sintesi, il risultato del Consiglio dei ministri dei Trasporti dell'Unione europea che ha adottato stamane, sotto la Presidenza italiana, la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio per lo scambio tra Paesi delle informazioni sulle infrazioni del codice della strada.

La direttiva permetterà agli Stati membri di avere reciproco accesso ai dati nazionali sulle immatricolazioni dei veicoli per poter individuare e sanzionare i responsabili delle infrazioni stradali più importanti: eccesso di velocità, cinture di sicurezza, uso del cellulare, semaforo rosso, guida in stato di ebrezza o alterato da stupefacenti, mancato uso del casco e abuso delle corsie dedicate.

"È un segnale molto importante per la sicurezza - ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano Maurizio Lupi che ha presieduto il Consiglio -. Il possesso di un'auto immatricolata in un altro Paese non sarà più un alibi per i tanti stranieri che ormai vivono e lavorano in Italia, il rispetto del codice sarà rafforzato dal fatto che anche loro saranno perseguibili e dovranno finalmente pagare le multe".

 

La legislazione Ue in materia era gia' stata adottata ma la Corte di giustizia Ue l'aveva stoppata - pur mantenendola in vigore e dando tempo sino al 6 maggio 2015 a Stati e Parlamento Ue di presentarne una nuova versione - chiedendo di rivederne le basi giuridiche, passando dalla cooperazione di polizia alla sicurezza stradale. "Gli stati membri convengono che questo dossier deve essere trattato rapidissimamente" in quanto "pone fine all'anonimato dei veicoli stranieri che commettono infrazioni stradali", ha detto Lupi durante il dibattito pubblico tra i 28, spiegando che le modifiche rispetto al precedente testo "sono state limitate al minimo", in particolare sono state riviste alcune questioni relative alla protezione dei dati personali.

La proposta di compromesso presentata concede a Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca piu' tempo (maggio 2017) per recepire la direttiva in quanto erano fuori dalla precedente versione basata sulla cooperazione di polizia.

MZ