Sicurezza stradale, Matteoli: "Turisti non resteranno più impuniti sulle strade italiane"
L'accordo trovato a Bruxelles tra i ministri dei Trasporti dell'Ue
In questo modo, ha sottolineato il ministro, "un turista che guida a 180 all'ora finalmente dovra' pagare la contravvenzione", in quanto con l'accordo raggiunto oggi sara' piu' facile scambiare informazioni tra i paesi Ue e quindi fare si' che le notifiche di contravvenzioni commesse oltre i confini nazionali siano recapitate anche a casa propria.
L'idea e' quella di creare una sorta di database Ue condiviso tra tutte le motorizzazioni europee, che permetta un controllo incrociato per verificare le generalita' e l'indirizzo del guidatore indisciplinato, permettendo cosi' uno scambio di dati che renderanno possibile l'invio di una notifica d'infrazione nella lingua del paese in cui l'auto e' stata registrata. Dipendera' pero' dal singolo stato membro in cui e' stata commessa l'infrazione decidere se e come perseguire l'automobilista straniero, a seconda anche dell'ammontare della multa.
L'accordo trovato oggi a Bruxelles tra i ministri dei Trasporti, infatti, non prevede nulla in materia di armonizzazione delle contravvenzioni stradali, che continueranno quindi ad essere sanzionate secondo il codice della strada vigente nello stato membro in cui sono state commesse. Altro punto importante, le nuove norme Ue riguarderanno solo l'aspetto 'finanziario' della sanzione, non quello relativo alla perdita o meno di punti della patente.
In caso di mancato pagamento della multa, scattera' la gia' esistente decisione quadro Ue in materia, che prevede il mutuo riconoscimento di ammende finanziarie e copre gia' specificatamente le infrazioni al codice della strada. Mentre se chi era dietro al volante non e' il proprietario dell'auto, per quest'ultimo che si vedra' recapitare la notifica di infrazione ci sara' la possibilita' di fornire i dati di chi effettivamente non ha rispettato il codice stradale. Le nuove norme Ue, se l'iter legislativo proseguira' senza intoppi, dovrebbero entrare in vigore verso il 2013. A beneficiarne, secondo uno studio di Bruxelles, dovrebbero essere soprattutto Francia, Italia, Spagna, Austria, Belgio, Lussemburgo, Germania, Polonia e Ungheria. Infatti, sempre secondo questi dati, il numero di infrazioni per eccesso di velocita' commesse per esempio dai non residenti in Francia durante i periodi di vacanza e' pari al 40-50% del totale.