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Briciole di pane

Sicurezza stradale, PinkZones per il gentil sesso

Si ipotizzano tratti riservati alle donne al volante. Di colore rosa

Roma, 9 settembre 2014 - Si chiamano PinkZones. Sono tratti urbani ed extraurbani, individuati tra quelli più pericolosi della rete stradale britannica. Colorati di rosa, con vernice ad alta visibilità. A proporli, nelle settimane passate, è stata la compagnia indipendente “Sheilas’ Wheels”, organizzazione che fa capo a una società di assicurazioni. Un’idea che, se accolta dal Governo di Sua Maestà, porterebbe alla realizzazione di pavimentazioni pink.
Nelle vie più “ rischio”, dunque, le corsie sarebbero separate. Gli uomini al volante da una parte, le donne da un’altra. Un’indicazione bizzarra, per alcuni. Un’ipotesi sulla quale riflettere, per altri ancora. La proposta segue la diffusione dei dati dell’incidentalità sulle strade UK che, sostengono, dimostrano la maggiore vulnerabilità delle donne quando sono alla guida. Le PinkZones, semplificando, sarebbero una sorta di by-pass per superare in sicurezza i percorsi più critici. La sortita ha scatenato, ovviamente, un vespaio di polemiche. Perché pare quasi volere certificare che l’universo femminile è, in qualche modo, meno predisposto alla guida.
Per quanto ci riguarda, nel nostro Paese c’è la massima attenzione, da parte del legislatore e di quanti preposti alla viabilità (Enti proprietari, Forze dell’Ordine, ecc.) in materia di sicurezza stradale, intesa nel suo complesso. Si è impegnati, tra l’altro, ad armonizzare le proprie disposizioni con quelle della Ue. In particolar modo per quanto riguarda la tutela dei soggetti deboli della strada: pedoni, ciclisti e motociclisti. È appena il caso di rammentare che la Commissione europea ha adottato un programma sulla sicurezza stradale inteso a dimezzare le vittime dei sinistri entro il 2020. Il programma definisce una serie d’iniziative, a livello europeo e nazionale, volte a migliorare la sicurezza del veicolo, quella delle infrastrutture e il comportamento degli utenti che le percorrono.
Secondo delle stime, per ogni morto sulle strade europee ci sono quattro invalidi permanenti, con danni al cervello o al midollo spinale, dieci feriti gravi e quaranta feriti lievi. I costi economici, oltre al carico di sofferenze e dolore che si portano dietro, sono stimati sui 130 miliardi di euro/'anno.
Stando a una ricerca effettuata da Direct Line, e per restare nel tema delle PinkZones, contrariamente a un pregiudizio (a quanto pare) diffuso, le donne sarebbero meno coinvolte in incidenti. Rappresentano, in Italia, infatti, il 56% di quanti dicono di non avere mai causato o subito incidenti. La percentuale è di molto superiore a quella degli uomini: attestati al 34%. A provocare un numero maggiore di sinistri sembrano essere i guidatori più giovani: quelli compresi nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni. Molto più attenti sono i guidatori di età compresa tra i 35 e i 44 anni: il 52%, dichiara di non avere mai avuto responsabilità.
 

Carlo Sgandurra

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