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Briciole di pane

Sicurezza stradale, pronta una proposta di legge per non dimenticare i bimbi in auto

Dal Consiglio regionale del Lazio arriva una proposta di legge che rende obbligatorio dispositivi di allarme sulle auto quando si chiudono le portiere mentre a bordo sono presenti bambini nei seggiolini

Roma, 22 novembre 2013 - In occasione della Giornata internazionale per l’Infanzia è stata presentata, dalla presidenza del Consiglio regionale Lazio, una proposta di legge di modifica dell'art. 172 del Codice della strada, per chiedere l'omologazione di un sistema d'allarme che segnali la presenza di un bambino sul seggiolino posteriore. Primo firmatario della proposta di legge, rivolta al Parlamento nazionale e alla Ue, il presidente del Consiglio della Pisana Daniele Leodori.

Obiettivo principale della proposta di legge, intitolata la 'La vita non è un optional', è la prevenzione. Per scongiurare tragedie come quella che ha colpito, il 4 giugno scorso, la famiglia Albanese. Quel maledetto giorno Andrea Albanese dimenticò il piccolo Luca in macchina per recarsi al lavoro, e lo stesso genitore fece la macabra scoperta della morte per asfissia del figlio. Stessa drammatica sorte negli ultimi quattro anni è toccata a dodici famiglie, tre delle quali nel Lazio. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge il 20 novembre scorso è stato diffuso il Rapporto del Garante dei diritti dell'Infanzia relativo al Lazio. Sono intervenuti alla conferenza: il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis, il Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, Claudio De Angelis, lo stesso Andrea Albanese, padre del piccolo Luca e Maria Ghirardelli ideatrice della petizione online indirizzata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi per la modifica delle leggi sulla sicurezza stradale, che al momento ha ottenuto 40mila adesioni.

'La vita non è un optional' non intende solamente evitare i casi di abbandono in macchina dei bimbi, ma anche di limitare al massi gli incidenti stradali che vedono coinvolti i più piccoli per il mancato uso proprio dei seggiolini, o delle cinture di sicurezza o dell'inosservaza delle regole base per viaggiare sicuri. Nel 2012 sono stati 11mila i bambini fino ai 14 anni in Italia coinvolti in incidenti stradali. E il 30% di bambini in auto non viaggia in modo sicuro, secondo dati Istat e automobile Club. In particolare su sette città campione, due italiani su tra non usano il seggiolino. Da sottolineare che tra il 2009 e il 2012 si è passati dal 32 al 41% di incidenti mortali con bambini, nei tragitti con meno di tre chilometri.

Pieno sostegno alla proposta di legge da Andrea Albanese, che ha dichiarato: "Dopo la tragedia mi sono reso conto che era necessario agire, fare qualcosa di concreto perché non accada più. Per Luca non si può più fare nulla, ma ci sono tanti altri bambini che possono e devono esser salvati e basta un semplice dispositivo per farlo". Il presidente Leodori ha promesso che molto presto la proposta di legge verrà calendarizzata al Consiglio regionale e una volta approvata sarà trasmessa al Parlamento italiano. "È necessario dotare le auto di un dispositivo semplice che segnali la presenza del bimbo sul seggiolino all'interno dell'auto - ha detto Leodori - questo per prevenire casi di abbandono in auto che possono finire drammaticamente come quello del signor Albanese che nel giugno scorso ha perso il proprio figlio lasciandolo in auto. Sembra un questione di poco conto, ma in realtà non lo è: un semplice dispositivo basterebbe per prevenire la morte di un solo bambino. I dati ci dicono che ci sono molte di queste situazioni in particolare negli Stati Uniti dove muoiono almeno 30 bimbi l'anno per questo motivo. E questa è la dimostrazione che può capitare a chiunque. C'è, tuttavia, un brevetto italiano - ha sottolineato Leodori- premiato dal Cnr a settembre e messo a punto da un gruppo di ragazzi di un istituto tecnico di Bibbiena chiamato proprio 'seggiolino Salva Bimbi', un dispositivo che segnala appunto la presenza del bambino sul seggiolino una volta che viene spento il motore e chiusa la portiera dell'auto. Io non so se questo o un altro dispositivo verrà utilizzato, lo deciderà il ministero competente, certo è che l'obiettivo è quello di garantire al massimo la sicurezza dei nostri bambini all'interno delle automobili".

 

La necessità e l’urgenza di una legge a tutela della sicurezza dei piccoli in auto è stata sottolineata anche dal sottosegretario al ministero Infrastrutture e Trasporti, Erasmo D'Angelis: "Questa proposta cade a fagiolo perché stiamo lavorando proprio ora alla riforma e modifica del codice della strada data la necessità di modernizzarlo e renderlo più snello, quindi prenderemo in esame la riforma dell'art. 172 sui bimbi in auto. Da questo punto di vista c'è un impegno pieno da parte del ministero tanto che c'è stato nel luglio scorso un incontro già con alcuni produttori di seggiolini per studiare quale sia il più sicuro da tutti i punti di vista".

Segnali in questa direzione sono arrivanti anche dal governo, che a fine ottobre ha organizzato un tavolo di lavoro tecnico con i produttori di seggiolini. Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, ha dichiarato a margine della seconda riunione del tavolo tecnico è tenuto al ministero: È assolutamente necessario prevedere meccanismi di incentivi fiscali, o di riduzione dell'Iva, come avviene nella maggior parte dei Paesi europei, per favorire l'acquisto e l'uso di seggiolini per bambini nelle autovetture, che costituisce il prerequisito indispensabile per ridurre le molteplici fatalità che portano alla morte dei bambini in auto"."Insieme a meccanismi incentivanti - ha aggiunto il sottosegretario -, è necessario che la Comunità Europea acceleri sul percorso di omologazione dei tanti dispositivi di allarme acustico e visivo tendenti ad evitare la dimenticanza dei bambini in automobile che oggi, mancando di omologazione comunitaria, difficilmente possono essere installati sui seggiolini stessi, o essere connessi ed interagenti con le autovetture, anche a causa della responsabilità civile delle aziende stesse in caso di malfunzionamento. Solo adeguando la normativa europea esistente, per cui contiamo di fare dei passi in avanti nella normativa sui dispositivi di ritenuta per adulti e bambini in auto entro la prima metà del 2014, potremo arrivare a quell'obiettivo che la stessa Comunità Europea assegna a tutti gli Stati membri, ossia l'azzeramento dei bambini morti in auto entro il 2020. Proprio su questo tema partirà il prossimo 18 novembre una campagna di sensibilizzazione realizzata da questo dicastero nell'ambito del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale".

Christian D'Acunti