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Briciole di pane

Sicurezza stradale, se ne parla poco sul web

La qualità dell'infrastruttura concorre ad abbattere l'incidentalità

Roma, 16 settembre 2014 – Se ne parla. Ma, a ben vedere, nemmeno così tanto come si potrebbe ipotizzare e auspicare. Eppure la sicurezza stradale è uno di quegli argomenti che dovrebbe essere al centro dell’agenda politica e mediatica di ogni Paese. A confermarlo è una ricerca commissionata da TIM, dalla quale risulta che il tema non è particolarmente presente sui mass-media.


La sicurezza stradale e le problematiche a essa connesse, in Italia, hanno occupato lo 0,03% del palinsesto tv; lo 0,11% della carta stampata; lo 0,02% delle radio. Ridotto, e di molto, lo spazio giornaliero che la sicurezza stradale occupa su Internet: un articolo ogni 333.000. Sui social network si registra un post/commento ogni 500.000. L’argomento, quindi, non passa sui media tradizionali ma, e questo fa ancora più riflettere, nemmeno sui media digitali, dove le persone discutono e condividono opinioni e preoccupazioni. Tra le questioni più trattate nel Belpaese, la sicurezza stradale è al 73° posto in tv, al 64° sulla stampa, all’82° sulla radio. Scivola al 202° posto sul web e al 336° posto sui social. In Europa, stando alla ricerca, la situazione migliora, soprattutto sulla Rete, dove abbiamo un articolo ogni 100.000, il triplo di quelli registrati in Italia e, sui social, un post/commento ogni 100.000, il quintuplo.


Il problema della sicurezza stradale, però, a nostro avviso, rientra nel più generale discorso legato alla qualità dell’infrastruttura. La sicurezza, reale e percepita, infatti, è soltanto uno degli aspetti del problema stesso. Gli internauti, in tal senso, potrebbero rendere un servizio utile agli Enti gestori delle strade segnalando tutte quelle inadeguatezze (buche, segnaletica obsoleta o non conforme, ecc.) che rappresentano un vulnus agli standard di qualità cui deve rispondere, necessariamente, ogni arteria. La qualità è già sinonimo, per gli aspetti che la contraddistinguono, di sicurezza. Ed è proprio il suo continuo incremento (la qualità dell’infrastruttura), ad esempio, alla base del quotidiano operare di Anas Spa, il gestore nazionale della viabilità statale.


La strada, strumento di mobilità e di crescita sociale ed economica, inoltre, di pari passo con l’evoluzione tecnologica, deve costantemente adeguarsi alle esigenze degli utenti. In linea con gli obiettivi di “Europa 2020” e con la “Vision Zero” del Libro Bianco Ue dei Trasporti 2050.
 

Carlo Sgandurra