Sicurezza stradale, segnali incoraggianti
Tende a diminuire l'incidentalità nei paesi UE. Ma, ogni anno, si registrano 25.000 vittime
Roma, 18 giugno 2015 - Segnali positivi sul fronte dell’incidentalità. A tentare un (parziale) bilancio è la Commissione Europea che, prendendo spunto dal documento “Policy orientations on road safety 2011-2020”, del 2010, ha tracciato l’andamento del fenomeno rispetto alle iniziative messe in atto per contrastarlo.
Premesso che, comunque, si verificano oltre 25.000 decessi l’anno nella UE, numero a dir poco agghiacciante, si rileva una diminuzione di vittime stimata del 18,2% nell’arco temporale che va dal 2010 al 2014. Un dato peculiare scaturito dal monitoraggio, poi, è che i traumi da incidente rimangono una delle più diffuse cause di morte per i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Guida in stato di ebbrezza ed eccesso di velocità sono responsabili di una buona parte di tutti gli incidenti stradali mortali.
Ciò posto, va pure rilevato che le policy attuate dall’UE sembrano andare nella giusta direzione. E’ un dato positivo che stimola i decisori politici, nazionali ed europei, a incentivare gli sforzi per rendere le arterie sempre più sicure. Ben sapendo, comunque, che la sicurezza stradale è materia complessa, caratterizzata da più sfaccettature e da implicazioni, dirette e indirette, che vedono in campo più soggetti istituzionali.
Non è, infatti, soltanto, e riduttivamente, una questione infrastrutturale, ma anche di educazione, formazione, condivisione di strategie operative da parte di tutti (a partire da quanti sono preposti alla prevenzione e repressione delle violazioni al Codice della Strada).
Norme nazionali e sovranazionali, evidentemente, possono continuare a incanalare positivamente il fenomeno, ma è soprattutto sulla psicologia del guidatore che bisogna incidere affinché le vie di comunicazione siano, come sono sempre state, uno strumento di crescita delle popolazioni, in termini economici e sociali, e pure di arricchimento culturale personale (il viaggiare amplia i propri orizzonti e mette in contatto con realtà diverse).
D’altronde, gli Enti proprietari delle strade, e tra questi ricordiamo l’ANAS per la sua rilevanza nazionale, sono sempre più impegnati nel rendere le tratte assegnate rispondenti ai più stringenti requisiti di qualità (asfalti drenanti, segnaletica orizzontale e verticale adeguata, rimozione delle interferenze abusive, individuazione dei “punti neri”, ecc.).
Anche le case costruttrici di automobili si adoperano, in un crescendo continuo, per fare in modo che le vetture siano dotate di strumentazioni di bordo atte a renderle più sicure e, spesso, in grado di dialogare direttamente con l’infrastruttura. Le moderne tecnologie riserveranno, in questo campo, ne siamo certi, continue novità.
Ma il “fattore” determinante sul quale insistere resta sempre l’uomo: il guidatore. Una sua condotta di guida consapevole consente di evitare lutti e dolori. A se stesso e agli altri.