Sicurezza stradale, Sticchi Damiani: "Non conta l'età ma la capacità di concentrazione"
Per il presidente Aci è sbagliato generalizzare ma bisogna cambiare la legge per garantire più sicurezza
Roma, 5 aprile 2012 – «Guidare a 80 anni? Non è un problema di età, ma di condizioni fisiche». Angelo Sticchi Damiani, neo presidente dell'Aci, storico numero uno della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana ed ex pilota, entra subito sul tema caldo, spiegando che «ci sono ultraottantenni fenomenali e cinquantenni con gravi problemi di salute: generalizzare e giudicare le capacità di guida di una persona in base all'età è sbagliato».
Insomma non è una questione anagrafica?
«Serve attenzione. Nel senso che una cosa è avere maggiore cura nella visita medica, altra è impedire il conseguimento della patente in base all'età».
In ballo c'è la mobilità.
«Altro che: la mobilità per molti anziani è la vita stessa. Levare la patente spesso può significare un danno enorme per queste persone. Pensiamo ai vecchietti che abitano in zone non coperte dai trasporti pubblici, a quelli che non hanno aiuti per fare la spesa. O anche a chi non riesce più a portare pesi».
C'è un problema di sicurezza?
«Sì, anche se si è in perfetta forma fisica a 90 anni non si ha più la forza di un giovane: mi auguro che gli anziani guidino il più possibile in ambito urbano o sub urbano, senza andare in autostrada».
Oggi però non si può fare questa distinzione.
«Non ci sono limiti di percorsi se la patente viene rinnovata, ma bisognerà modificare la legge perché ci sono casi in cui, spesso in autostrada, gli anziani si trovano in difficoltà».
Quindi anche se in forma il problema con gli anziani c'è...
«È sempre legato alla testa. I problemi nascono quando non si ha più la capacità di concentrazione».
Cosa si sente di dire alla signora Hack?
«Che ha la mia solidarietà. Sono pienamente d'accordo con lei».