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Briciole di pane

Sicurezza stradale, un selfie di troppo quando si è al volante

Una moda che rischia di essere causa e concausa di incidenti

Roma, 2 settembre 2014 – Selfie pericolosissimi. Perché un autoscatto quando si è alla guida di un veicolo rischia di fare danni a se stessi e agli altri. Come se già non bastasse la brutta abitudine di telefonare o scrivere sms quando si è al volante.


La “selfie mania” si sta rivelando insidiosissima. Ormai, impazza tra i vip e la gente comune. Una ricerca della Ford ha, d’altronde, evidenziato che un giovane su quattro si è scattato una foto mentre era alla guida. Incredibile, ma vero. Si tratta di una moda che, di recente, Beppe Severgnini ha stigmatizzato dalle colonne del Corriere della Sera.


Ci si scatta la foto, con lo smartphone o il tablet, se non con la web-cam, e, in tempo reale, si posta sui più popolari social network. Incuranti della pericolosità di farlo mentre si dovrebbe essere concentrati sul traffico. Un gesto dettato dall’incoscienza, a discapito della complessiva sicurezza della circolazione. l'Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) ha sottolineato che un selfie quando si è alla guida comporta una distrazione della durata media di 14 secondi. Accedere ai social può, invece, deconcentrare il guidatore per una ventina di secondi. E sono sette i secondi durante i quali si distolgono gli occhi dall’arteria che si transita per comporre un numero su un telefono cellulare. A 50 km/h si fanno 98 metri al buio. A 100 km/h sono quasi 200 metri. Un tweet, uno scatto o la composizione di un numero telefonico, dunque, mettono in serio repentaglio la propria vita e quella altrui.
 

Il numero di sinistri collegati all’uso dello smartphone è, d’altronde, cresciuto in maniera esponenziale: si parla, stando ai dati Aci-Istat 2013, del 40 per cento. Usare gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione con così poca intelligenza è in palese contrasto con le loro finalità. C’è, quindi, una crescente “incoscienza digitale” che va contrastata attraverso sanzioni e campagne d’informazione che la evidenzino e censurino. Perché l’impegno di quanti operano per rendere più sicure le strade, dagli Enti proprietari alle Forze dell’Ordine, non può essere vanificato in maniera così insensata dagli immancabili, a quanto pare, irresponsabili.
 

Carlo Sgandurra