Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Siteb: il Covid non arresta la manutenzione stradale

Nel 2020 sono state consumate oltre 32 milioni di tonnellate d’asfalto, il picco più alto raggiunto nell’ultimo decennio

L’emergenza pandemica non ferma la manutenzione stradale. Nel 2020 il consumo di asfalto ha superato quota 32 milioni di tonnellate, la cifra più alta raggiunta negli ultimi 10 anni e nel primo trimestre dell'anno si stima un'ulteriore crescita.

Il dato emerge dall’ultima analisi condotta dall'Associazione Siteb - Strade Italiane E Bitumi, riportata dai maggiori organi di informazione. Come si legge nella nota, si evidenzia una netta inversione di tendenza rispetto all'ultimo decennio, in cui i mancati investimenti in questo settore hanno raggiunto i 10 miliardi di euro. L'impiego dei fondi legati al Pnrr rappresenta di fatto un'opportunità unica per sostenere un piano straordinario di manutenzione green del patrimonio stradale nazionale. L'incremento del 6,3% dei consumi di conglomerato bituminoso, registrato lo scorso anno rispetto al 2019, è stato prevalentemente sostenuto dagli appalti Anas e dalla notevole attività di manutenzione delle concessionarie autostradali, che hanno evidenziato una crescita della richiesta del cosiddetto "bitume modificato".

Un andamento positivo che sta proseguendo anche nel 2021, con un primo trimestre che fatto segnare un nuovo aumento della produzione di bitume rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. "Si tratta di un segnale certamente positivo per la sicurezza della nostra rete stradale per troppi anni dimenticata e per cui abbiamo pagato spesso un elevato costo sociale" - sottolinea il Presidente Siteb - Michele Turrini -. "Rimettere in sesto il nostro patrimonio stradale significa, oltre a garantire che sciagure come quelle vissute nel recente passato non si ripropongano, anche rilanciare la competitività delle nostre imprese e ridurre il divario tra le diverse aree del Paese. I fondi del Pnrr che arriveranno dall'Europa costituiscono un'occasione unica per riparare ai 10 miliardi di euro di mancati investimenti che hanno seriamente compromesso il nostro patrimonio stradale, provocandone il graduale deterioramento; in alcuni casi il degrado è entrato negli strati profondi delle pavimentazioni e ora sono necessari interventi di rifacimento strutturale molto costosi. Oggi stimiamo occorrano 22 mld di euro di investimenti per rendere sicure e al passo con i tempi l'intera rete stradale".