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Briciole di pane

"Smart car" e tecnologia, ma la sicurezza stradale passa per il conducente

Quando l''intelligenza artificiale' fornisce indicazioni sbagliate

Roma, 15 settembre 2014 - Sempre più “Smart car”. Grazie, anche e soprattutto, a tutti quei sistemi elettronici che hanno reso le automobili più sicure e in grado di “dialogare” con la rete viaria. Ma il risultato è davvero, in ogni caso, “Smart”? Un recente episodio, pubblicizzato dalla stampa on line, induce a riflettere.

Un camionista svizzero, fidandosi delle indicazioni del navigatore satellitare, è finito contro un cavalcavia. Risultato: camion ridotto in malo modo e danni al ponte. Il cavalcavia era alto 3,2 metri, il camion 3,7 metri. Il navigatore non ha avuto dubbi: il mezzo poteva transitarvi senza problemi. La vicenda offre spunti di riflessione, da non trascurare. Ne parlavamo lo scorso anno, traendo l’occasione da una situazione, bene o male, analoga (vedi articolo).

Con veicoli caratterizzati da una sempre più sofisticata tecnologia a bordo, c’è il pericolo di deresponsabilizzare chi è al volante. Il conducente rischia di essere (semplicemente) un esecutore passivo di ordini, anziché un prudente interprete della variegata e dinamica realtà circostante legata alla circolazione. Magari si arriverà, in un futuro che è sempre più presente, al pilota automatico. Gli anni a venire, d’altronde, è nell’ordine delle cose, porteranno ulteriori novità nel settore dell’automotive.

 

Cambiano le necessità del mercato e i costruttori si adeguano alle esigenze che regolano la domanda e l’offerta. Avremo macchine costruite sulla base di nuovi concept: sempre più ecologiche e multimediali. Ma, e la cronaca lo ricorda, l’uomo farà sempre la differenza rispetto a tutta questa pur apprezzata tecnologia.

Perché ci sarà sempre un soggetto tenuto a garantire, “sul campo”, la effettiva percorribilità della tratta. Ci riferiamo all’Ente proprietario della strada, che, sotto la sua responsabilità, posiziona una segnaletica certificata, frutto di un ragionamento analitico e tecnico che porta alle prescrizioni e alle indicazioni inglobate nel segnale. Questo, senza nulla togliere all’”intelligenza artificiale” e ai byte.

Carlo Sgandurra