Telefoni quando sei al volante? Ti sequestro lo smartphone
Dibattito aperto sulla proposta dell'Asaps per contrastare il verificarsi degli incidenti stradali
Roma, 16 settembre 2015 – “Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”, potremmo dire. Perché, d’altronde, sulla sicurezza stradale non è possibile fare sconti. A nessuno. Visto che sulle strade si continua a morire, molto spesso per incidenti che il buon senso avrebbe probabilmente consentito di evitare, l’Asaps (Associazione Amici e sostenitori della Polizia Stradale) si è fatta interprete di una proposta provocatoria (ma non solo) per cercare di fare fronte alle situazioni di pericolo provocate da chi utilizza il telefono quando è al volante.
In pratica: il sequestro del telefonino per chi è sorpreso a utilizzarlo senza vivavoce o auricolari. Andrebbe a sommarsi ai 161 euro di sanzione amministrativa e ai 5 punti della patente persi. Alla seconda sanzione per uso del telefono in un biennio, è bene rammentarlo, scatta pure la sospensione della patente da uno a tre mesi.
Si tratta di una sortita di forte impatto mediatico, che ha il merito di avere posto di nuovo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e dei mass-media un problema concreto. Sono troppi ancora, infatti e purtroppo, quelli che se ne infischiano della sicurezza, propria e altrui, e quando sono alla guida telefonano, inviano messaggi, scrivono e trasmettono e-mail e, peggio del peggio, scattano selfie.
Il dibattito è aperto: chi si dice favorevole, chi contrario. Ma un ulteriore elemento di riflessione è che nel 2014 la maggior parte dei sinistri è stata causata dalla distrazione. E tra queste spicca proprio la fissa per il cellulare. Si pensi che per inviare un sms ci vogliono circa dieci secondi, nel frattempo si percorrono circa 300 metri “alla cieca”. Il 20,1% degli incidenti, secondo i dati diffusi da Aci e Istat, è procurato proprio dall’uso del telefonino. Incredibile ma vero.
Annotiamo, inoltre, che lo scorso agosto, stando ai numeri forniti dalla Polizia Stradale, sulla rete autostradale, si sono registrati 2.377 incidenti, contro i 2.241 dell’agosto 2014. I feriti sono stati, complessivamente, 1.404. Venticinque i decessi. Otto in più rispetto allo stesso mese del 2014, quando se ne contarono diciassette. Allargando la visuale, rileviamo che nei 28 Stati membri dell'Unione Europea, sempre nel 2014, ci sono stati di 25.700 morti.
L’obiettivo della UE, come noto, è quello di ridurre del 50% il numero delle vittime dei sinistri dal 2010 al 2020. Un impegno gravoso, ovviamente. Che vede in campo gli Enti gestori delle strade, per quanto riguarda la sicurezza delle infrastrutture; le Forze dell’Ordine, relativamente alla prevenzione e repressione delle violazioni al Codice della strada; le istituzioni, non ultima la realtà scolastica, dedicate pure all’educazione stradale. Sono molteplici i soggetti, tra cui molte associazioni private, che si premurano di rendere più sicura la mobilità.
Ben sapendo, tuttavia, che il soggetto maggiore sul quale “intervenire” è il conducente che, con i suoi comportamenti di guida, determina molto di quanto accade sulla strada. Nel bene e nel male.