Terremoti: Dl Sviluppo istituisce struttura permanente
L'emendamento affronta sia il passaggio dalla fase emergenziale a quella ordinaria del Post sisma in Abruzzo, sia il problema piu' generale delle rico
Roma, 12 luglio 2012 - "In un Paese in cui c'e' la certezza matematica di avere eventi sismici si e' realizzata una importante Protezione Civile e non un sistema codificato di ricostruzione". Lo sottolinea il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, durante l'audizione nelle commissioni Finanze e Attivita' produttive della Camera, presentando l'emendamento al decreto legge sviluppo proposto dal governo per la ricostruzione in Abruzzo. Per Barca e' "oggi impossibile giustificare perche' ci siamo mossi in 5 modi diversi in 5 terremoti diversi".
Ecco allora la proposta che una parte del personale impegnato in Abruzzo sia alla fine della ricostruzione assunto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per formare un nucleo di esperti che possano operare anche in futuro. Il ministro si dice "assolutamente sorpreso della casualita' con la quale quello che abbiamo imparato in un terremoto e' stato trasferito in un altro e della assenza assoluta di una modalita' sistematica per la ricostruzione". Il cantiere in Abruzzo, prosegue, avra' il suo "apice" tra qualche anno e "durera' 12-15 anni". La struttura ministeriale assorbirebbe, nella proposta del governo, 100 lavoratori impegnati nella ricostruzione dell'Aquila all'interno della Provincia e della Regione. L'emendamento del governo prevede che nella ricostruzione lavorino "fino a 352 persone" di cui "350 con contratto a tempo indeterminato e 52 a tempo determinato".
Tra questi ci saranno "alti professionisti pagati bene, alcuni giovani pagati poco" e 200 a tempo indeterminato saranno assegnati ai Comuni. "Se avessimo continuato con i contratti co.co.co. avremmo avuto contenziosi, invece faremo selezioni pubbliche, con la meta' dei posti riservata a chi ha gia' maturato esperienza. Cosa succede a questo personale quando finisce la ricostruzione? Nel decreto c'e' una soluzione in parte", spiega Barca, informando appunto che 100 persone saranno inserite nel Ministero delle Infrastrutture per formare un "Nucleo per calamita' e ricostruzione".
Barca annuncia gia' una riformulazione del testo, destando qualche dubbio nei banchi del Misto e della Lega. In particolare il leghista Giovanni Fava della Lega si chiede "cosa c'entri" l'emendamento con il decreto sviluppo ed esprime "perplessita' che sia ammissibile", proponendo di "inserirlo nella spending review". Anche sulle assunzioni Fava nota che ci sono "centinaia di migliaia di esodati non sanno cosa fare, con tutto il rispetto dei lavoratori dell'Aquila e vanno tutelati ma non piu' degli altri".