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Briciole di pane

Terremoti, il 44% del territorio nazionale è a rischio

Se ne è discusso al Made Expo di Milano con convegni, incontri, mostre ed esposizioni. Il rischio sismico: imparare a gestire uomini e territorio

Roma, 23 ottobre 2012 – Il tradizionale appuntamento del Made Expo di Milano, quest'anno ha dedicato ampio spazio alle tematiche collegate al rischio sismico, proponendo ai visitatori convegni, incontri, mostre ed esposizioni.
Un recente rapporto dell’Ance-Cresme - su 'Lo stato del territorio italiano' - descrive un Paese caratterizzato da un fortissimo rischio naturale, esposto in particolare ad elevato pericolo sismico. Le zone a rischio terremoti coprono addirittura circa il 44% dell’intera superficie nazionale (131 mila kmq), interessando il 36% dei comuni (2.893). In queste aree ad elevato rischio sismico vivono 21,8 milioni di persone (36% della popolazione), e si trovano circa 5,5 milioni di edifici tra residenziali e non residenziali.
Le regioni più interessate dai terremoti sono quelle della fascia appenninica e del Sud Italia. Al primo posto c'e' la Campania, in cui 5,3 milioni di persone vivono nei 489 comuni a rischio sismico elevato. Seguono la Sicilia, con 4,7 milioni di persone in 356 comuni a rischio e la Calabria, dove tutti i comuni sono coinvolti, per un totale di circa 2 milioni di persone. E sempre in queste tre regioni il patrimonio edilizio e' esposto a rischio sismico maggiore: Sicilia (2,5 milioni di abitazioni), Campania (2,1 milioni di abitazioni), Calabria (1,2 milioni).
La drammaticità di questi dati impone una seria riflessione sulla vulnerabilità del patrimonio edilizio italiano, riflessione che ha occupato la manifestazione del Made Expo di Milano già dalla giornata iniziale, con i convegni "Riprogettiamo le città: più sicurezza sismica, minori consumi energetici" ed "Eventi sismici: esperienze post sisma e definizione delle scelte formative, progettuali e di esecuzione per la sicurezza delle opere edili e/o impianti".
Made Expo è stato l’occasione per la forma del 'Patto contro il sisma', l'intesa tra Oice (l'Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica), Legacoop e Ancpl per offrire alle istituzioni un modello pilota per la gestione delle condizioni successive ad una calamità. Secondo gli aderenti al Patto la ricostruzione deve essere l'occasione per ''contenere il consumo delle risorse non rinnovabili, per prendere consapevolezza dei fattori di fragilità ambientale, per prevenire i rischi e per conservare il patrimonio agroforestale".
All'interno dei padiglioni, anche la mostra ''Antisismica: soluzioni tecniche'', una raccolta di proposte concrete di aziende specializzate nel settore e interessate a presentare i propri sistemi più innovativi per contribuire al miglioramento delle performance antisismiche degli edifici. La selezione dei progetti più all'avanguardia sarà effettuata dal Comitato Scientifico del Forum della Tecnica e delle Costruzioni. La mostra è un'occasione unica per le aziende, che hanno l'opportunità di presentare le proprie soluzioni alla business community internazionale appartenente alla filiera delle costruzioni.
Fra le diverse proposte offerte ai visitatori, anche la mostra fotografica ''Il sisma in Emilia: il reportage di Reluis'', raccolta degli scatti più significativi dal punto di vista tecnico, a testimonianza di quanto accaduto alle strutture che hanno maggiormente subito danni dal sisma, per generare un momento di riflessione approfondito e reale.
Gli scatti, con il commento tecnico degli esperti, sono il frutto di un'indagine effettuata per la Protezione Civile da Reluis, la Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, finalizzata a rilevare l'entità dei danni e quindi l'agibilità degli edifici colpiti dal sisma. L'iniziativa punta a sensibilizzare anche le istituzioni sulla necessità di intraprendere un'efficace politica di incentivi e soprattutto soluzioni tecniche dirette ad agevolare la ristrutturazione degli edifici o la costruzione ex novo degli immobili.
Ne è un esempio il ''libretto sismico del costruito'', che vuole essere uno strumento tecnico attraverso cui valutare il danno atteso di un edificio in funzione delle sollecitazioni derivanti da eventi sismici e quindi pensare ad una vera e propria certificazione da assegnare agli immobili sulla base della risposta attesa in funzione dell'attività sismica.

Giacomo Kahn