Tutela dei ciclisti: 1600 feriti e 55 morti nel 2013
I dati Istat riportano una riduzione delle vittime di incidenti nell'anno passato, ma le cifre indicano che bisogna continuare il lavoro per tutelare la categoria dei ciclisti

Roma, 20 novembre 2014 - Complice la crisi economica e la maggiore sensibilità verso temi quali la salvaguardia dell'ambiente e la tutela delle aree urbane, in Italia sta aumentando il numero di biciclette e ciclisti in circolazione.
Accanto all'incremento di questi utenti della strada aumenta parallelamente anche la preoccupazione per la loro tutela; i ciclisti infatti sono tra i più esposti ai rischi che si corrono sulla strada e agli incidenti che vi si verificano.
Secondo gli ultimi dati ACI-Istat, nel 2013 pedoni, piloti di due ruote a motore e ciclisti hanno rappresentato quasi il 50% delle vittime della strada, con il 7,4 % di morti tra i conducenti di biciclette. Rispetto alle altre categorie di utenti, inoltre, i ciclisti risultano in netto svantaggio in termini di variazioni percentuali: se è vero che le vittime sono diminuite complessivamente nel corso del tempo, negli ultimi 3 anni la riduzione percentuale delle morti in bicicletta è stata pari solo al 5,3%, mentre, ad esempio, il calo degli automobilisti rimasti uccisi è stato del 18,8% e quello dei piloti di scooter o veicoli simili è sceso di oltre il 39%.
Sulla rete viaria principale si calcola che siano stati 1481 gli incidenti che hanno coinvolto dei ciclisti ed hanno procurato 55 decessi ed oltre 1600 feriti. La maggior parte degli incidenti si è verificata nei piccoli centri abitati e principalmente a seguito di uno scontro con delle autovetture.
Molte delle collisioni potrebbero essere evitate adottando semplici sistemi di sicurezza, migliorando le infrastrutture, ponendo maggiore attenzione alla guida e rispettando il Codice della strada.
Nonostante si calcoli che il maggior numero di eventi si verifichi tra le 10 e le 12 del mattino e alle 18, una delle insidie maggiori per chi viaggia in bici rimane il buio. L'assenza di luce rende invisibili ed è facile essere travolti in tali condizioni.
A sperimentare sulla sua pelle, per ben due volte, la sensazione di essere investiti a bordo di una due ruote è un giovane ragazzo italiano, meritevole di aver inventato un semplice ma utilissimo strumento per aumentare il livello di sicurezza della categoria dei bike riders.
Si chiama Davide Tramontana ed ha brevettato blinkMe, un sistema che permette a dei semplicissimi guanti da ciclista di funzionare come indicatori di direzione.
Il dispositivo consente infatti a quattro LED ultra-luminosi di lampeggiare automaticamente, proprio come le comuni frecce delle automobili, premendo con il dito pollice il pulsante presente in sull'indice della stessa mano. E' poi sufficiente segnalare la direzione alzando il braccio corrispondente a dove si intende svoltare, gesto comune per chi viaggia in bicicletta, ed il gioco è fatto. Fino a 120 metri il ciclista sarà ben visibile.
Attualmente questi guanti multifunzione possono essere acquistati online sul sito internet loro dedicato ed in due rivenditori autorizzati di Milano.
Mentre dall'Australia arrivano prototipi di incredibili e futuristici caschi (di dubbia comodità) dotati, tra le altre tecnologiche strumentazioni, anche di segnalatori di direzione, in Italia c'è chi trova soluzioni più semplici, ma non per questo meno utili. Anzi.