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Briciole di pane

Tutte le strade portano alla Caput Mundi, ma con qualche rischio

I dati forniti dalla Polizia di Roma Capitale relativi all'incidentalità del 2016

Roma, 3 aprile 2017 – “Tutte 'e strade pórteno a Roma”.  Il detto, in dialetto romanesco, trae spunto dall'efficiente sistema di strade dell'antica Roma. Molte consolari partivano dalla città e quindi, percorse in senso contrario, "portavano a Roma". La “Caput Mundi” ci rammenta la grandezza dell’impero romano. Oggi, Roma Capitale, per rimanere alla rete viaria, si trova a fare i conti con importanti flussi giornalieri di traffico.


La nona edizione di “Motodays”, che si è svolta a metà marzo presso la Fiera di Roma, ha offerto spunti di riflessione anche relativamente alla circolazione. Per quanto riguarda l’incidentalità, la Polizia di Roma Capitale ha rilevato segnali di miglioramento rispetto al passato. Segno che le azioni di prevenzione e repressione delle violazioni al Codice della Strada, e le numerose campagne di sensibilizzazione, hanno consentito di ridurre il numero dei sinistri e le conseguenze, spesso drammatiche, che ne conseguono.


Nel 2016 si sono verificati 126 decessi; 161 quelli del 2015. Nella Capitale, sempre l’anno scorso, si sono contati 207 feriti con prognosi riservata e 14.782 feriti in modo più lieve. “Nell’ultimo decennio, si è avuto un decremento del 17% del numero di deceduti, del 38% del numero di feriti e, infine, del 44% del numero delle prognosi riservate. Complessivamente, una media di un calo annuo del 4-5% del numero di lesioni più o meno gravi: un vero cambiamento di rotta”, ha rimarcato la Polizia di Roma Capitale.


Sempre nel 2016, la maggioranza degli incidenti con feriti si è verificata a causa di scontri frontali o laterali (29%), il 17% per tamponamenti, il 16% per scontri laterali o veicoli contro ostacolo. Da segnalare, come ulteriore motivo di riflessione, che l’eccesso di velocità causa il 64% degli incidenti; la distrazione, l’11,97%; la guida in stato ebbrezza, il 4,23%.


Quello della distrazione, oltre all’eccesso di velocità, è un problema che si conferma grave e ricorrente. Secondo una stima dell’Automobile Club d’Italia, tre sinistri su quattro scaturiscono da comportamenti caratterizzati dalla sbadataggine. Nemmeno a dirlo, tra i maggiori colpevoli c’è l’onnipresente smartphone. Telefonate, sms, e-mail, Internet, quando si è alla guida, sono una minaccia concreta. Se ci si deconcentra per 10 secondi, il tempo necessario per inviare un messaggino, si percorrono “alla cieca” 110 metri. C’è bisogno di aggiungere altro?

 

Carlo Argeni