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Briciole di pane

Un algoritmo al servizio della sicurezza dei pedoni

Un'app dedicata potrebbe individuare il percorso più veloce e con più marciapiedi

Pedone avvisato mezzo salvato. A metterlo sul chi va là non sarebbe qualche umano ma, visti i tempi ad alto tasso di informatizzazione che viviamo, l’immancabile algoritmo “sapientone”. Ci stanno lavorando degli scienziati dell’università di Cardiff (Galles). La sua particolarità è che, attraverso l’applicazione, sarà in grado di mostrare il percorso pedonale più “tranquillo”. E’ un’iniziativa quanto mai opportuna considerato che, ogni anno, nel mondo, più di un milione di persone perdono la vita a causa degli incidenti stradali. I sinistri, ormai, sono l’ottava causa globale di morte. In Italia, dati Istat, nel 2018 si sono contati 609 pedoni vittime di incidenti (il 18,3% del totale).

I sistemi attualmente in uso, tipo Google Maps, restituiscono soprattutto i percorsi più veloci per raggiungere un determinato luogo. Non indicano, ad esempio, se ci sono o meno marciapiedi. L'algoritmo in questione, invece, prenderà in esame una serie di fattori quali, per specificarne qualcuno, il numero degli incroci, delle corsie di marcia e delle rotonde; la classificazione dell’arteria; i limiti di velocità presenti nel tratto che vogliamo percorrere a piedi. Il punteggio che ne risulta determina il suo grado di sicurezza o insicurezza. Si tratta di uno strumento utile pure per progettare nuovi quartieri e ridisegnare gli attuali, migliorare la complessiva pedonalizzazione del sistema urbano o extraurbano, revisionare in un’ottica smart la segnaletica orizzontale e verticale.

L’app, attraverso una serie di variabili (la presenza di semafori, di incroci e curve, i dati sull’incidentalità rilevata nel tragitto interessato) evidenzierebbe al pedone il percorso più veloce e, volendo, il più sicuro. Il che, oggettivamente, è molto positivo.

Carlo Argeni