Un modello per rendere più efficace la riparazione dei ponti dopo eventi sismici
L’innovativa strategia sviluppata dagli ingegneri della George R. Brown School of Engineering della Rice University e della Texas A&M University

Gli ingegneri della George R. Brown School of Engineering della Rice University e della Texas A&M University hanno sviluppato un'innovativa strategia di modellazione computazionale per rendere più efficace la pianificazione delle riparazioni dei ponti dopo eventi sismici.
Lo studio del ricercatore post-dottorato della Rice Mohammad Salehi e degli ingegneri civili e ambientali Reginald DesRoches della Rice e Petros Sideris della Texas A&M è apparso sulla rivista "Engineering Structures" e divulgato dall’agenzia stampa AGI.
"Quando progettiamo ponti e altre strutture per i terremoti, l'obiettivo è prevenire i crolli", ha affermato DesRoches. "Ciononostante, in particolare coi terremoti più forti, ci aspettiamo che i ponti vengano comunque ampiamente danneggiati. In questo studio, mostriamo analiticamente che quei danni possono essere riparati in modo da ottenere prestazioni simili a quelle di un ponte nuovo, o assai vicine". I loro modelli, si legge, hanno simulato la probabile efficienza di diversi metodi di riparazione dei pilastri dei ponti colpiti dai terremoti. I modelli saranno resi disponibili gratuitamente tramite il software open source di analisi strutturale OpenSees per aiutare gli ingegneri a capire quali tipi di riparazioni sono preferibili, ha affermato Salehi.
"Ciò che ci interessa principalmente è la sicurezza, ovviamente, e sappiamo che dopo un forte terremoto, vedremo un certo livello di danni alla struttura", ha detto. "Se un pilastro è gravemente danneggiato, potrebbe essere necessario sostituirlo, ma ciò può essere proibitivo. I nostri modelli di computer possono aiutare gli ingegneri a determinare se il pilastro può essere riparato in modo efficiente in termini di costi e prestazioni". Sebbene il nuovo studio si concentri sui pilastri dei ponti danneggiati dal sisma, i ricercatori hanno affermato che gli strumenti potrebbero essere utilizzati anche per valutare i metodi di riparazione di altri elementi strutturali.