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Briciole di pane

"Vacanze con i fiocchi" e senza distrazioni quando si è alla guida

I dati di una ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità fotografano le abitudini di guida

Roma, 25 luglio 2016 – Non va molto bene, a dire il vero. Perché a leggere i dati sulla sicurezza stradale diffusi, di recente, dall’Istituto Superiore di Sanità emerge un quadro caratterizzato da luci e ombre. Anche se, comunque, qualcosa migliora nello stile di guida dei centauri e degli automobilisti del Belpaese.

Sono nove su dieci i motociclisti che indossano il casco; quattro su dieci (troppo pochi, purtroppo) quelli che in macchina usano il seggiolino per bambini.

Al Sud, solo uno su tre usa le cinture di sicurezza. Quasi nessuno (uno su dieci), ahinoi, utilizza le cinture posteriori.

Percentuali che risultano dalla ricerca effettuata, nell’ambito del progetto “Ulisse”, dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’indagine ha interessato le strade urbane, periferiche ed extraurbane di diciannove città e ha coinvolto una popolazione residente di oltre nove milioni di abitanti (il 14,8 della popolazione del Belpaese).

Le rilevazioni hanno riguardato oltre 185mila utenti. In positivo, è stato accertato che l’uso del casco è, ovunque, estremamente elevato: siamo oltre il 90%. Peccato, però, che nelle regioni meridionali sono molti quelli che, pur indossandolo, non lo allaccia o non lo allaccia correttamente.

Un atteggiamento censurabile che ne vanifica, di fatto, la funzione protettiva. Altra nota dolente, sulla quale sempre più spesso la nostra Testata si sofferma, è l’uso disinvolto dello smartphone. Pure in questo caso si rileva la faciloneria con la quale si telefona, messaggia, chatta o si inviano selfie quando si è alla guida. Siamo a una sorta di “emergenza cellulare”. Tanto che alle campagne di Ministeri e Istituzioni, una delle ultime è quella promossa da Anas e Polizia di Stato (il claim: “QUANDO GUIDI, #GUIDAeBASTA”) e altri, si aggiungono pure quelle di Enti regionali e locali.

 

Da qualche giorno ha preso il via, ad esempio, "Vacanze coi fiocchi", si tratta della campagna per la sicurezza stradale (nella foto, il simpatico logo), dedicata al periodo dell’esodo estivo, realizzata da Centro Antartide e Osservatorio per l'Educazione alla Sicurezza Stradale della regione Emilia-Romagna.

Punta l’attenzione proprio sul problema della distrazione. E’ fatto rilevare che usare il telefonino quando si è al volante è come guidare dopo avere bevuto almeno tre bicchieri di vino. Insomma, in soldoni, "…con un tasso alcolico doppio del limite" consentito. A questo pericolo si aggiunga che "…leggere un messaggio andando a 120 chilometri orari equivale a fare oltre 100 metri alla cieca". Vacanze con i fiocchi, dunque, e affiancate a sano e contagioso buonsenso.

 

Ma ritorniamo all’indagine dell’Istituto Superiore della Sanità che, tra l’altro, porta a una considerazione importante in merito alle cinture di sicurezza presenti nei sedili anteriori. Prima dell’entrata in vigore della patente a punti (luglio 2003) godevano di poco appeal.

La modifica del Codice della Strada ha fatto schizzare il loro uso dal 30% al 70%. Un inciso preoccupante: mentre al Nord l’uso è rimasto costante nel tempo, siamo sull’80%, e il Centro presenta una flessione stimata in cinque punti percentuali, nel Sud mostra c’è un crollo di oltre venti punti percentuali. Un motivo in più per non abbassare la guardia e sanzionare quanti ancora sono restii ad allacciarla.

Chissà, poi, perché?

Carlo Argeni