Vittime della strada e sicurezza stradale
La Fondazione Luigi Guccione Onlus presenta un nuovo sito interattivo e le proprie idee per la sicurezza stradale

Roma, 19 gennaio 2011 - Un uomo cammina con la sua auto nella sua carreggiata, rispetta i limiti di velocità. Sta tornando a casa dopo una giornata di lavoro. Passa col verde, all’improvviso uno stridio, tanti rumori, tutto continua a girargli intorno, non comprende cosa stia succedendo. La confusione è breve perché improvvisamente lui non c’è più. I suoi pensieri, la sua anima hanno lasciato il suo corpo. Un attimo e puff! un’altra vita è stata spazzata via per sempre. Con tutte le sue conseguenze. I famigliari lo piangono, gli amici lo ricordano con malinconia durante le calde sere d’estate. Fiori, tante belle frasi, una tomba chiusa dove tutto finisce. La vita di quanti lo conoscevano e lo amavano và avanti, ma comunque in loro qualcosa si è spezzato per sempre. E il dolore ha fatto posto alla rabbia nei cuori di questi ultimi perché spesso non si conoscerà mai il nome di colui che ha provocato la morte del proprio caro: un codardo fuggito via a velocità omicida. Questo il prototipo più crudele di chi è vittima della strada, ma di storie ce ne sono anche altre, diverse e non meno drammatiche.
La Fondazione Luigi Gruccione Onlus nasce da un’esperienza simile. Luigi Guccione muore in un giorno come un altro, è un 17 dicembre, l’anno è il 1997. Da questa terribile perdita la sua famiglia decide di reagire e costituisce, il 3 giugno 1998, una fondazione in memoria del giovane dirigente d’impresa cosentino venuto a mancare così repentinamente. A dirigere e a lottare per una migliore sicurezza stradale il fratello Giuseppe che, con la sua propensione organizzativa, ha creato una fitta rete di servizi atti a rendere visibile una problematica che crea migliaia di morti all’anno. Grazie all’impegno del progetto, nel 2000, il Ministero dell’Interno erige la Fondazione ad Ente Morale delle vittime della strada. Fra le sue iniziative, martedì 18 gennaio 2011, Guccione ha presentato alla stampa, agli enti e alle amministrazioni interessate, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati a Roma, un sito web (www.flg.it) nel quale è possibile per gli utenti segnalare e caricare – utilizzando il software Joomla - materiali su sinistri avvenuti, spiegandone le dinamiche e le conseguenze. Un sito interattivo che si rivolge al futuro nella sua funzione di pubblica utilità.
Guccione, accorato mentre spiega il progetto e racconta la sua esperienza, informa il pubblico lì presente che dal 2001 ad oggi i morti causati da incidenti stradali, che per lo più avvengono nei grandi centri abitati, sono calati di oltre il quaranta per cento (forse, il motivo di questo cambiamento è dovuto alla regolamentazione della patente “a punti”). Questo, però, purtroppo non basta perché, secondo Guccione, “un Paese non può funzionare solo con la buona volontà”. È necessario creare una nuova rete di comunicazione, sensibilizzazione e promuovere politiche economiche che incentivino mezzi di trasporto alternativi. Questo l’intento per il decennio 2011-2020.
Sono d’accordo con Guccione, Giuseppe Lo Mastro, presidente dell’IICA (Istituto Internazionale per il consumo e l’ambiente) e Roberto Canestrelli, il responsabile dell’area legale del suddetto Istituto, che ricordano che “il cuore del problema è quello di individuare una controparte che non può che essere l’istituzione nelle sue funzioni politiche affinché l’istituzione stessa funzioni al meglio”. Necessaria per una società civile che si interessi ai problemi della comunità, che deve essere la prima a rispettare le norme che si sono sancite. C’è l’esigenza di iniziative rivolte non tanto al risarcimento delle famiglie (comunque doveroso) quanto alla tutela delle norme da proteggere. Tutti devono fare la propria parte: la pubblica amministrazione non dovrebbe cedere all’inefficienza e al degrado, mentre i cittadini non possono rimanere passivi.
Ma fra tanti discorsi e progetti, forse, sentire dalla bocca di Carlo Mea - un giovane che lo scorso 22 ottobre è sopravvissuto, pur con non poche conseguenze, ad un incidente stradale causato da un pirata, di cui ancora oggi non si conosce il nome – le parole “sensibilizzare farebbe già tanto” è sufficiente.