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Briciole di pane

29 minuti: il tempo medio per raggiungere la stazione ferroviaria e il casello autostradale più vicino

I dati Istat, relativi al 2022, forniscono il quadro generale dell’accessibilità e vicinanza delle infrastrutture alla popolazione

Sono stati diffusi dall’Istat i nuovi indicatori statistici a livello comunale sull’accessibilità ai nodi infrastrutturali relativi a quattro tipologie di reti di trasporto: stradale, ferroviaria, marittima e aerea. I dati si riferiscono al 2022, come reso noto da un comunicato stampa diffuso dall’istituto e ripreso dalla Fondazione Openpolis. 
Raggiungere facilmente una stazione ferroviaria o uno svincolo autostradale incide positivamente sulla qualità della vita dei cittadini e di conseguenza anche sulle attività imprenditoriali presenti sul territorio. Studiare, quindi, l’accessibilità delle infrastrutture è anche un’opportunità per le stesse istituzioni locali in quanto possono esser forniti indicatori necessari per pianificare i futuri interventi. 
Il concetto alla base di tutte le misurazioni dell’Istat è che un luogo è tanto più accessibile quanto più risulta facile da raggiungere. La misura base quindi è il tempo impiegato tra l’origine ed il punto di destinazione. 
Per quanto riguarda autostrade e ferrovie il tempo medio per raggiungere la prima stazione ferroviaria o il primo casello autostradale è di  29 minuti
La metà dei Comuni dispone di una stazione entro 6,4 km in linea d’aria e la distribuzione spaziale dei caselli risulta essere ancora più capillare rispetto alle stazioni ferroviarie (un quarto delle stazioni analizzate è a circa 200 mt lineari e la distanza media risulta avere un valore di 11 Km). 
I comuni analizzati sono stati 7.903 e per quanto riguarda treni e autostrade, sono state prese in considerazione 258 stazioni ferroviarie con servizio passeggeri attivo in cui è presente un traffico di treni a lunga percorrenza e 2.842 accessi alla rete autostradale 
Tutti i dati ottenuti sono stati rielaborati seguendo uno studio dell’Ocse che propone una metodologia basata sul confronto di due elementi dell’accessibilità: assoluta, ovvero la capacità di raggiungere un luogo entro un determinato tempo massimo in una certa modalità; prossimità: presenza nel territorio di opportunità (infrastrutture) entro una distanza lineare predeterminata.
Sulla base di queste due variabili i comuni sono stati divisi in cluster. Quello di interesse e a cui tutti dovrebbero aspirare è il primo: “accessibile e prossimo”.
Per quanto riguarda le stazioni ferroviarie,  il gruppo “Accessibile e Prossimo” si sviluppa principalmente nell’Italia settentrionale (ad esclusione di Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige). La situazione di ultra-accessibilità (Accessibile ma Distante) vede il protagonista assoluto nell’Emilia-Romagna con circa un terzo dei Comuni che, pur essendo distanti da una stazione ferroviaria, risultano comunque accessibili, grazie ad una efficientissima rete autostradale.
Nelle Isole risulta particolarmente difficile la situazione per tutta la Sicilia Sud-occidentale e la Sardegna orientale. Critico anche il quadro generale per l’Umbria, che è la Regione con la maggior parte dei Comuni nel gruppo “Inaccessibile e Prossimo”, dove le stazioni sarebbero vicine in termini di distanze lineari, ma, in base ai tempi, l'accessibilità per raggiungerle è limitata.
La parte del Paese che necessiterebbe di interventi molto ingenti è descritta nel gruppo “Inaccessibile e distante”: Molise, Basilicata, Sardegna e Valle d'Aosta, Regioni che presentano la caratteristica di avere stazioni ferroviarie lontane e inaccessibili per la maggior parte dei Comuni. 
Sempre in Italia Settentrionale, il gruppo di regioni con i caselli autostradali “Accessibili e Prossimi” è in Italia settentrionale Valle d'Aosta, Lombardia e Liguria. La condizione di ultra-accessibilità individuata nel gruppo “Accessibile ma Distante” si ritrova in Umbria che è la Regione con la maggior parte dei Comuni in questa categoria: oltre il 78% di essi ha caselli autostradali distanti, ma comunque accessibili; seguono Marche e Puglia.
L’area fortemente deficitaria in tema di accessibilità alle autostrade è quella dei Comuni del gruppo “Inaccessibile e Distante”. La Regione simbolo di questa situazione è la Sardegna (non avendo autostrade sono state considerate strade ad alto scorrimento aventi caratteristiche simili alle autostrade), con oltre il 45% dei Comuni in questa categoria.
Dai dati, si capisce immediatamente come fra le aree meglio collegate in termini di accessibilità, vi siano i territori che caratterizzano il triangolo Milano-Bologna-Venezia. Questo asse si estende, poi, a Ovest verso Torino e a Est verso lungo la dorsale adriatica-marchigiana.
In termini di popolazione, il 50% della popolazione italiana, pari ad oltre 30 milioni di abitanti, è presente in quei Comuni che risultano avere una accessibilità molto alta; permane però un 8,3% di popolazione che vive in Comuni con una accessibilità alle infrastrutture ferroviarie molto bassa e un ulteriore 10,5% con una accessibilità medio-bassa.