Acea, pubblicato rapporto su mobilità green in Europa
Diffusione elettrico direttamente collegata al Pil

L'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha pubblicato la nuova edizione del suo rapporto sulla mobilità green in Europa, "2021 Progress Report Making the Transition to Zero-Emission Mobility". ACEA, come riportano le agenzie di stampa, pubblica questo Progress Report, giunto alla sua quarta edizione, al fine di monitorare la disponibilità di infrastrutture di ricarica e rifornimento per veicoli alternativi nonché' l’accessibilità dei veicoli a emissioni zero. Nell'ambito del pacchetto climatico "Fit for 55", la Commissione europea pubblicherà la sua revisione degli standard di emissione di CO2 per le nuove auto e i nuovi furgoni nei prossimi giorni, unitamente alla sua proposta di revisione della direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFID).
Gli investimenti dell'industria automobilistica in veicoli a propulsione alternativa stanno dando i loro frutti, secondo quanto riportato da ACEA: nel 2020 più di un'auto su 10 immatricolata nell'UE era elettricamente ricaricabile. Tuttavia, questa tendenza positiva può essere sostenuta solo se i governi iniziano a fare investimenti adeguati nelle infrastrutture e mettono in atto incentivi significativi e sostenibili, sostiene l’Associazione. La nuova edizione del rapporto si concentra su: adozione da parte del mercato di veicoli a propulsione alternativa, reddito nazionale e diffusione di auto elettriche e disponibilità delle infrastrutture green.
Tra i risultati ‘chiave’ che ACEA riporta nel suo rapporto rispetto la diffusione sul mercato di auto e furgoni a propulsione alternativa, si afferma che il 5,4% di tutte le auto vendute nel 2020 erano elettriche a batteria (+5,1 punti percentuali dal 2014), il 5,1% delle vendite totali di auto sono state ibride plug-in (+4,9 punti percentuali in sette anni), l'11,9% delle nuove auto nell'UE erano ibride elettriche lo scorso anno (+10,5 punti percentuali). La diffusione sul mercato dei veicoli a ricarica elettrica (ECV), prosegue il rapporto, è direttamente correlata al PIL pro capite di un paese, a dimostrazione del fatto che l'accessibilità economica rimane una delle principali barriere per i consumatori. I paesi con una quota di mercato totale di ECV inferiore al 3% hanno un PIL medio inferiore a 17.000 euro, compresi gli Stati membri dell'UE nell'Europa centrale e orientale, così come la Grecia. Il 73% di tutte le vendite di auto elettriche è concentrato in soli quattro paesi dell'Europa occidentale con alcuni dei PIL più alti.
Per ciò che riguarda, infine le infrastrutture connesse, sebbene dal 2014 si sia registrata una forte crescita nell'implementazione dell'infrastruttura di ricarica (+750% da una base molto bassa), il numero totale di punti di ricarica disponibili in tutta l'UE (meno di 225.000) è molto al di sotto di quanto richiesto, con meno di 25.000 di questi punti sono adatti per la ricarica rapida e il 70% di tutte le stazioni di ricarica dell'UE è concentrato in tre paesi dell'Europa occidentale: Paesi Bassi (66.665), Francia (45.751) e Germania (44.538). Insieme, questi paesi costituiscono solo il 23% della superficie totale dell'UE.