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Briciole di pane

Ambiente, contro lo spreco di energia grazie al riscaldamento che "segue le persone"

Efficienza energetica riscaldando solo dove c'è bisogno

Roma, 30 giugno - Immaginate di entrare nella stanza del vostro ufficio un freddo lunedì mattina di febbraio e non dover più battere i denti. Immaginate di non dover dipendere dal tepore del calorifero per trovare un po’ di sollievo da quell’aria gelida. Grazie alla genialità degli scienziati del Massachusetts Institute of Technology questo è ora possibile.


Si chiama Local Warming ed è un progetto di ricerca che nasce da rilevazioni ed analisi che il MIT porta avanti già da diverso tempo circa lo spreco di energia che si manifesta negli edifici, siano essi uffici o abitazioni. Gli studi del Senseable City Laboratory della rinomata università americana evidenziano infatti una assenza di correlazione tra l’occupazione degli stabili ed il consumo energetico dei sistemi di riscaldamento. Grandi quantità di energia sono perciò sprecate all’interno di uffici vuoti durante la notte o in angoli bui, così come in stanze disabitate di edifici solo parzialmente occupati.
 

Negli USA le sole strutture commerciali consumano circa il 20% dell’energia totale: se questa venisse controllata il risparmio sarebbe evidente e considerevole. Lo stesso ragionamento può dirsi valido per quanto riguarda lo spreco energetico che si presenta nelle case.
Di qui l’idea: realizzare un sistema di riscaldamento che “segua le persone”, che sia in grado cioè di localizzare il calore proprio dove c’è bisogno.
Attraverso l'uso di sofisticati sensori di movimento ed al controllo autonomo, l'impianto fornisce alle persone calore diretto e localizzato. Un raggio ad infrarossi segue i movimenti dell'utilizzatore così da tenerlo al caldo anche in un ambiente di per sé freddo, superando le inefficienze e la lentezza dei classici riscaldamenti.
 

Ancora una volta la tecnologia dimostra di poter semplificare la vita e creare sistemi che operino in armonia con l’ambiente.
Il progetto Local Warming sarà in esposizione presso la Biennale di Architettura di Venezia fino al prossimo 23 novembre.
 

Chiara Natalini