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Briciole di pane

Arriva la "Carta" per la neutralità climatica delle green city

Sottoscritta da oltre 40 città italiane in occasione della 4° Conferenza Nazionale delle green city, realizzata dal Green City Network, in collaborazione con il GSE e con il supporto di CONOU, la Carta per la neutralità climatica delle green city

La transizione alla neutralità climatica richiede un sempre maggiore impegno per arrivare a un taglio delle emissioni di gas serra di almeno il 55% al 2030 e alla neutralità climatica al 2050.
Un obiettivo che riguarda soprattutto il futuro delle città, nonché un'occasione di riqualificazione ecologica e di miglioramento dello sviluppo locale e del benessere dei cittadini. È per questo che molte città italiane già da alcuni anni hanno aderito all'iniziativa "Patto dei Sindaci per il clima e l'energia". Ora per aiutarle a vincere la sfida del clima è stata presentata, in occasione della 4° Conferenza Nazionale delle green city, realizzata dal Green City Network (la rete promossa dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile), in collaborazione con il GSE e con il supporto di CONOU, la Carta per la neutralità climatica delle green city, già stata sottoscritta da oltre 40 città. 

"Così come sta avvenendo a livello europeo in vista della COP 26 di Glasgow è necessario che anche le città italiane si impegnino di più per il clima - ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - la Carta per la neutralità climatica delle green city fornisce alcune indicazioni che possono essere molto utili per aggiornare questo impegno che può essere anche un'occasione di riqualificazione della qualità ecologica delle città e di rilancio dello sviluppo sostenibile locale". 
Il progetto prevede circa una quarantina di misure, suddivise in cinque obiettivi strategici, che spaziano dall'utilizzo delle risorse del PNRR per progetti con ricadute sul clima alle riqualificazioni energetiche di edifici pubblici e privati. Ma non solo, in campo anche l'uso di elettrodomestici ad alta efficienza e la promozione di sistemi mini e microeolici, la diffusione delle migliori soluzioni progettuali bioclimatiche passive, l'elettrificazione della mobilità urbana, comprese le infrastrutture di ricarica e l'uso dei biocarburanti sostenibili, la promozione della bioeconomia rigenerativa che non genera emissioni di gas serra, le progettazioni ispirate da modelli circolari che puntino su rigenerazione, recupero, riutilizzo, l'incremento dei parchi, dei giardini, delle dotazioni di alberature stradali, di pareti e coperture verdi per facilitare l'assorbimento del carbonio. 
Le città
, ci ricordano i dati, sono infatti responsabili di oltre il 70% di emissioni di gas serra e le risorse per far fronte ai danni provocati dagli eventi estremi in Italia dal 2013 ad oggi sono stati di circa 11,42 miliardi di euro