Auto: accordo per integrare carburanti rinnovabili in decarbonizzazione
Trenta associazioni sostengono gli obiettivi dell'Accordo di Parigi e il raggiungimento della neutralità netta delle emissioni di gas serra nell'Unione Europea entro il 2050
Sono trenta le associazioni della filiera automotive europea, tra cui Anfia, ad aver firmato un accordo relativo alla necessità di integrare i carburanti rinnovabili nella normativa sulle emissioni di Co2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri. I trenta firmatari sostengono gli obiettivi dell'Accordo di Parigi e il raggiungimento della neutralità netta delle emissioni di gas serra nell'Unione Europea entro il 2050, e per conseguire questo obiettivo "saranno necessarie azioni decisive per decarbonizzare il trasporto stradale, accompagnate da miglioramenti delle politiche che incentivino l'innovazione e favoriscano ulteriormente gli investimenti nelle tecnologie pulite", si legge in una nota congiunta, come pubblicato dalle agenzie di stampa.
In questo contesto, la normativa sulla Co2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri (ovvero per gli autoveicoli leggeri), la Direttiva sulle Energie Rinnovabili (Red) e l'ets II costituiscono degli strumenti fondamentali. I firmatari sostengono un approccio tecnologicamente neutrale, in cui la mobilità elettrica rappresenti il percorso principale per la decarbonizzazione degli autoveicoli leggeri. Pertanto, chiediamo una flessibilità maggiore negli standard di riduzione delle emissioni di Co2. Oltre alla mobilità elettrica, i carburanti rinnovabili svolgeranno un ruolo indispensabile nel raggiungimento degli obiettivi climatici e, di conseguenza, il loro contributo deve essere integrato anche all'interno degli standard di riduzione sulle emissioni di Co2.
Ai fini della prossima revisione del regolamento sulle emissioni di Co2 per gli autoveicoli leggeri, i 30 firmatari richiedono "congiuntamente" l'introduzione delle seguenti modifiche: la parità di trattamento tra veicoli nuovi e veicoli già in circolazione; l'introduzione di un Carbon Correction Factor (Ccf); il riconoscimento dei veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili come veicoli a zero emissioni; l'introduzione di una definizione giuridica unitaria dei carburanti rinnovabili e la graduale incremento dei requisiti di riduzione della Co2 per i carburanti rinnovabili.
Una politica climatica europea "efficace necessita di strumenti aperti alle diverse tecnologie e di un contesto normativo che favorisca gli incentivi" sostengono i firmatari. Le proposte sopracitate delineano "una prospettiva a lungo termine, urgentemente necessaria per l'espansione dei carburanti rinnovabili nel trasporto stradale, rafforzando in modo sostenibile gli investimenti, l'innovazione e la capacità industriale. Le associazioni firmatarie invitano pertanto la Commissione Europea a integrare rapidamente e formalmente i carburanti rinnovabili nella normativa per la riduzione delle emissioni di Co2 degli autoveicoli leggeri in vista della prossima revisione. Solo allora l'Europa potrà raggiungere i suoi obiettivi climatici con efficienza, sostenibilità economica e responsabilità sociale" conclude la nota.
