Auto, tre italiani su quattro non la cambieranno nei prossimi dodici mesi
Lo studio della società di consulenza Aretè

In un periodo in cui assistiamo ad un profondo cambiamento nel settore automobilistico per aggiornare i veicoli nel rispetto della sostenibilità ambientale, quale saranno le tendenze di acquisto degli italiani per le nuove autovetture nel prossimo futuro e soprattutto quanto dovremmo attendere per vedere una percentuale elevata del parco auto circolante con nuovi veicoli ad alimentazione che rispettano l’ambiente. Secondo una ricerca di Areté (azienda leader nella consulenza strategica) ripresa dalle agenzie di stampa, attraverso la nuova instant survey 'L'offerta di auto in Italia è in linea con la domanda del mercato?', condotta nel mese di novembre per indagare sul campo la reale propensione degli italiani all'acquisto di auto, mette in luce che tre italiani su quattro non cambieranno la propria autovettura nei prossimi dodici mesi.
A frenare le immatricolazioni di nuovi veicoli sono principalmente i costi raggiunti dalle auto e l'incertezza in merito all'alimentazione da scegliere: l'83% degli intervistati dichiara di poter spendere meno di 30 mila euro per l'acquisto, il 21% addirittura meno di 10 mila. L'ibrido è ormai di gran lunga l'alimentazione preferita. Oltre un intervistato su quattro dichiara l'intenzione di voler cambiare la propria auto nei prossimi dodici mesi, possibilmente acquistandone una nuova. Tra questi, il 38% dice di avere idee chiare su marca e modello da comprare, il 34% afferma di conoscere bene le proprie esigenze di mobilità e solo l'8% lo farà per timore dei blocchi della circolazione imposti dalle amministrazioni locali. Un dato, questo, che testimonia come i divieti non spingano gli italiani al cambio auto. L'instant survey si sofferma in particolare sulle ragioni che stanno spingendo gran parte degli italiani a rinviare l'acquisto dell'auto. In testa c'è il fattore economico: quattro su dieci (42%) reputano i prezzi decisamente elevati, il 34% addebita tale decisione alle troppe incertezze in merito all'alimentazione da scegliere. Solo il 4% lo fa perché teme gli attuali tempi di consegna troppo lunghi.
Approfondendo il lato economico, dallo studio emerge come l'83% del campione dispone di un budget inferiore a 30.000 euro per comprare l'autovettura e il 21% non arriva neanche a 10.000 euro. Una soglia, quest'ultima, che pregiudica la possibilità di acquistare gran parte dei modelli ora presenti sul mercato e che apre la porta all'usato, che comunque negli ultimi 24 mesi ha registrato un'impennata dei prezzi. A conferma di queste risposte, quasi la metà dei rispondenti (47%) sarebbe pronto a cambiare la propria auto se i prezzi fossero più accessibili, mentre il 27% lo farebbe se ci fosse maggiore chiarezza sul futuro delle alimentazioni oggi disponibili.
Che le scelte degli italiani in tema di mobilità siano, in questa fase, dettate principalmente da fattori economici appare evidente anche da un altro dato rivelato dalla survey: alla domanda ''cosa cerchi in un'auto?'' Tre intervistati su dieci dichiarano un corretto rapporto qualità/prezzo e due su dieci ricercano bassi consumi. Seguono poi caratteristiche relative al prodotto, come sicurezza (17%), comfort (13%) e affidabilità (1%). Un capitolo a parte riguarda le alimentazioni, tra le quali spicca un unico vincitore: il 43% degli intervistati dichiara che la prossima vettura sarà ibrida, il 16% diesel, il 15% Gpl, il 13%, ex aequo, elettrica e benzina.
A fare il punto sulla survey, il Presidente di Areté, Massimo Ghenzer. ''I dati della nostra nuova instant survey - rivelano che sul mercato automotive nazionale esiste un evidente disallineamento tra l'offerta di veicoli e la domanda. I prezzi del nuovo (e anche dell'usato) sono decisamente lievitati negli ultimi anni, rendendo l'auto un bene non facilmente acquistabile da ampie fasce di popolazione. In più il dibattito e le scelte assunte dalle diverse istituzioni a livello locale, nazionale ed europeo sulle alimentazioni frenano ulteriormente anche chi sarebbe pronto a sostituire la propria vettura. Il segmento di vetture, medio-piccole, prosegue Ghenzer, oggi è scarsamente presidiato dai costruttori europei e costituisce un'opportunità per l'offerta di mobilità cinese sempre più presente sul nostro mercato. Qualcosa però sembra stia cambiando, come si evince dai recenti annunci dei car maker generalisti del 'vecchio Continente' che dichiarano per i prossimi anni un ritorno ai segmenti di ingresso alla mobilità. Un'occasione da non perdere per incontrare le esigenze del cliente medio che intanto oggi preferisce rinviare il cambio dell'auto''.