Dalla gomma riciclata un aiuto all’ambiente
“Nel settore stradale l’impiego della gomma riciclata è in grado di generare benefici durevoli nel tempo in termini di prestazioni, costi e sostenibilità ambientale” . Intervista a Federico Dossena, Direttore Generale Ecopneus

Quanto è importante in termini di impatto ambientale il contributo degli asfalti con gomma riciclata?
Direi consistente, basti pensare che parliamo di un materiale che, provenendo da un processo di riciclo, consente di ridurre considerevolmente il consumo di materie prime vergini. Più in generale, con le tecnologie attualmente in uso è possibile una forte contrazione anche dei consumi energetici grazie alla possibilità di produrre conglomerati bituminosi a temperature più basse anche di 30-40°, con una conseguente riduzione complessiva delle emissioni di CO2. Inoltre, la maggiore resistenza di questi asfalti al formarsi di fessurazioni e crepe rispetto gli asfalti tradizionali, oltre ad aumentare sicurezza e durata del manto, consente di contenere gli interventi di manutenzione, riducendo di conseguenza l’impatto ambientale delle attività di costruzione. Benefici che si potrebbero moltiplicare esponenzialmente con un impiego degli asfalti modificati su larga scala nel territorio nazionale, che oggi conta oltre 600 km di strade realizzate con questa valida tecnologia.
Anas ha introdotto gli asfalti modificati con polverino di gomma riciclata dai Pneumatici Fuori Uso nelle sue pavimentazioni, aumentando sicurezza e riducendo la rumorosità, tagliando i costi di manutenzione e allungando fino a tre volte la durata della strada rispetto all'asfalto tradizionale. Dunque si può coniugare vantaggio economico e tutela dell’ambiente?
Decisamente. Ecopneus promuove soluzioni tecnologiche in cui la gomma riciclata può concretamente dare un valore aggiunto, come nel settore stradale, dove l’impiego della gomma riciclata è in grado di generare benefici durevoli nel tempo in termini di prestazioni, costi e sostenibilità ambientale. Oltre ad essere realizzate con il contributo di un prodotto arrivato a fine vita, le pavimentazioni stradali in gomma riciclata hanno un minor impatto ambientale confrontando le analisi sull'intero ciclo di vita con quelle delle altre pavimentazioni tradizionali. Inoltre, l’elevata durata del manto stradale e l’eccezionale resistenza all’invecchiamento garantiscono un significativo contenimento degli interventi e dei costi di manutenzione nel tempo, tra le voci di costo più consistenti nella gestione del patrimonio stradale.
L’Italia è stata recentemente al centro di due progetti Europei finanziati dal programma LIFE, Life Nereide terminato a marzo 2021 e Life E-Via, che intendono portare soluzioni contro l’inquinamento acustico, uno dei problemi ambientali che toccano maggiormente la salute e la qualità della vita della popolazione europea. Quanto è avanzata la sensibilità italiana su questi temi?
La sensibilità sul tema dell’inquinamento acustico è in crescita anche nel nostro Paese. Pur essendo stata a lungo sottovalutata, oggi sia l’opinione pubblica che i media sono sempre più attenti a questi aspetti. L’Italia si è purtroppo mossa in ritardo rispetto i piani di risanamento acustico richiesti dall’Unione Europea, non c’è stata una risposta uniforme sul territorio nazionale e ad oggi la situazione è piuttosto variegata, anche per l’oggettiva difficoltà di intervenire in determinati contesti e per la situazione economica in cui versano le casse delle Pubbliche Amministrazioni. Certo, non mancano ovviamente Amministrazioni più sensibili e avanzate come ad esempio la Toscana o il Trentino- Alto Adige, dove troviamo le esperienze più significative. È ormai comprovato anche da importanti esperienze internazionali che gli asfalti modificati rappresentano una valida alternativa anche all'utilizzo delle barriere acustiche anche su strade ad alta percorrenza; in ambito urbano invece sono l’unica soluzione percorribile per ridurre i livelli di inquinamento acustico da traffico veicolare. L’augurio è che anche grazie ad una loro maggiore diffusione, l’Italia possa completare il processo di contenimento acustico delle aree stradali più critiche ed allinearsi agli standard europei.
Quanto può essere rilevante l’impegno delle grandi stazioni appaltanti nella lotta al climate change? Possono essere capofila di nuovi modelli ecosostenibili per tutta la filiera delle costruzioni?
Certamente, il ruolo di soggetti come ANAS è fondamentale da un lato per massimizzare l’utilizzo e la diffusione degli asfalti modificati e quindi consentire a quante più persone possibili di beneficiarne, dall’altro per fare da modello e “best case” nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni e degli altri enti gestori. Le scelte di soggetti importanti come ANAS possono concretamente orientare le scelte degli altri attori di tutta la lunga filiera dell’asfalto e avviare così un positivo effetto domino, che parta dalle imprese esecutrici fino alle stazioni appaltanti. Ci auguriamo che la scelta di Anas possa costituire un esempio d’eccellenza e un modello replicabile da seguire. Un’influenza che potrebbe estendersi, perché no, anche ad altri settori applicativi come quello edile e delle infrastrutture, lavorando su una sempre migliore e approfondita conoscenza della gomma riciclata.
Quali sono i numeri, quantitativi ed economici, che perimetrano il sistema gestito da Ecopneus?
In questi primi 10 anni di attività, Ecopneus ha profuso un impegno unico nel panorama nazionale, gestendo circa il 60% dei Pneumatici Fuori Uso generati ogni anno in Italia e pari complessivamente a 2.220.090 tonnellate di PFU, grazie a oltre 700 mila missioni di raccolta presso i gommisti di tutta Italia. Grazie ad Ecopneus è stato possibile evitare l’emissione in atmosfera di 3,3 milioni di tonnellate di CO2 eq., un beneficio equivalente delle emissioni dirette di 1,9 milioni di autovetture che percorrono 10.000 km in un anno. E’ stato inoltre possibile evitare il prelievo di risorse minerali e fossili per 3,3 milioni di tonnellate e risparmiare acqua come il consumo giornaliero dell’intera popolazione italiana, 15,5 milioni di metri cubi. Benefici a cui si aggiunge il risparmio per il Paese legato alla riduzione delle importazioni di materiale vergine che complessivamente si attesta ad oltre 1,15 miliardi di euro. Inoltre, ogni anno Ecopneus distribuisce alle diverse componenti della filiera un valore economico di circa 60 milioni di euro, che dal 2011 ad oggi ha raggiunto complessivamente 624 milioni di euro, impiegati per remunerare le imprese della filiera per le operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento dei Pneumatici Fuori Uso.
Quali sono i settori di sbocco dove il circuito virtuoso del riciclo dei pneumatici può fare la differenza? Quali saranno le innovazioni future di maggior rilievo sul fronte delle applicazioni della gomma riciclata?
La gomma riciclata dai PFU è un materiale di altissimo valore tecnologico che oltre al settore stradale, trova sbocco in numerose applicazioni, in settori anche differenti tra loro; lo sport è uno dei principali settori e qui, ad esempio, la gomma è ampiamente impiegata per la realizzazione di campi da calcio in erba sintetica, playground per parco giochi, pavimentazioni sportive polivalenti e prodotti per il benessere animale, come box e ambulatori veterinari. Nel settore edile viene usata per la produzione di isolanti acustici e anti-vibrazione, nell’arredo urbano, nella filiera dei materiali termoplastici per la produzione di manufatti e componenti oppure può essere recuperata come energia. Ad oggi il mercato della gomma riciclata può ancora crescere, soprattutto grazie a nuovi filoni e settori su cui stiamo lavorando attraverso un costante lavoro di Ricerca e Sviluppo. Mi riferisco in particolare al riciclo chimico dei Pneumatici Fuori Uso e alle applicazioni in ambito industriale su cui abbiamo recentemente stretto importanti partnership. Risultati incoraggianti arrivano anche dagli ultimi sviluppi del processo di pirolisi e da quello di devulcanizzazione della gomma, che consentirà di reintrodurre nel processo produttivo del pneumatico anche una quota sempre più importante di gomma riciclata, così da chiudere concretamente il ciclo di recupero di questo prezioso materiale.