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Briciole di pane

Decarbonizzare i trasporti attraverso le reti di distribuzione

L'obiettivo fissato dal PNIEC di raggiungere il 22% di rinnovabili nel decennio 2020-2030 porrebbe l'Italia all'avanguardia in Europa

“Più del 90% delle emissioni italiane nel settore dei trasporti è riconducibile al trasporto su strada: il parco auto italiano annovera circa 43 milioni di veicoli (esclusi quelli a due ruote), di cui il 54% rientra nella classe Euro 4 (o inferiore). Ciò sottolinea la necessità di un rinnovamento”. Lo riporta un articolo de La Stampa, che sottolinea quanto sia diventato fondamentale porre l’attenzione sul tema dell’ambiente e affrontare “un percorso efficace verso la decarbonizzazione” che “deve necessariamente interessare il settore dei trasporti, responsabile di un quarto delle emissioni complessive di gas serra”. 
“A differenza di altri settori – prosegue l’articolo - che hanno iniziato prima il percorso di decarbonizzazione, come per esempio quello elettrico che rispetto al 1990 ha ridotto del 47% la CO2, nello stesso periodo il settore dei trasporti ha invece registrato un aumento del 3% di emissioni, complice anche l'aumento dei volumi di trasporto”. 
“Il passaggio alla mobilità elettrica – si legge più avanti -, accompagnato da un aumento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, è una soluzione per la decarbonizzazione dei trasporti. Attualmente, ci sono oltre 200.000 auto elettriche circolanti sul territorio italiano. L'obiettivo fissato dal PNIEC di raggiungere il 22% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia nei trasporti è sicuramente sfidante e il suo conseguimento nel decennio 2020-2030 porrebbe l'Italia all'avanguardia in Europa, considerano la presenza su strada di 6 milioni di auto elettriche (4 milioni BEV e 2 milioni PHEV)”. 
 
In relazione ai dati viene riportato che “a fine 2020, in Italia si contavano circa 19.000 punti di ricarica pubblica e 24.000 privata. La crescita sarà sostanziale. Diversi studi, vedono necessari tra i 60.000 e più di 120.000 punti di ricarica pubblica entro il 2030 (tra 2,2 e 4 milioni quelli privati). Nei prossimi tre anni, l'Italia cercherà anche di ritagliarsi un ruolo significativo nella produzione di batterie: nel 2024 dovrebbe raggiungere una capacità di 11 GWh. L'impatto di una mobilità elettrica diffusa potrebbe incidere decisamente sul sistema elettrico del nostro Paese, con ripercussioni sulle reti di distribuzione dei grandi centri urbani. Ad esempio, la presenza di 6 milioni di veicoli elettrici (come da obiettivo PNIEC al 2030) comporterebbe un aumento della domanda di energia tra i 13 e i 15 TWh, pari al 4-5% del totale previsto dal PNIEC al 2030”. In conclusione “si stima che per far fronte a 6 milioni di veicoli siano necessari investimenti rilevanti nella rete di distribuzione, quantificabili in 7 miliardi di euro cumulati al 2030 in assenza di smart-charging (5 miliardi con smart charging)”.