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Briciole di pane

Dissesto idrogeologico, nasce #italiasicura. Delrio: "Un paese moderno deve prevenire non riparare"

Circa 2,5 miliardi per la prevenzione e 1,6 miliardi per le opere idriche

Roma, 9 luglio 2014 - Nasce a Palazzo Chigi #italiasicura, una struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche che avrà una dotazione di circa 2,5 miliardi di euro per la prevenzione del dissesto idrogeologico e 1,6 miliardi per la costruzione di opere idriche.

Miliardi già a bilancio ma che vengono sbloccati per portare a compimento tutte quelle opere, utili per la prevenzione di altre emergenze ambientali, che non sono mai state costruite. La struttura opererà come coordinamento delle Regioni, i cui presidenti da domani saranno commissari per il dissesto idrogeologico. E sono per questo già iniziati gli incontri con le regioni per definire ciò che bisogna fare, in primis con le regioni più 'critiche', tra cui spiccano Calabria e Sicilia.

A presentare tutti questi dettagli di #italiasicura, oggi a Palazzo Chigi, sono stati il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e il coordinatore della struttura Erasmo D'Angelis.

 

"Ci troviamo di fronte periodicamente a danni sul territorio. La logica del governo è quella di non rincorrere le emergenze - ha detto Erasmo D'Angelis - ma di prevenire e di mettere in sicurezza" i territori. "Siamo il Paese più franoso al Mondo, abbiamo 500mila delle 700mila frane europee e una carenza pianificatoria di superficie impressionante".

"Siamo un grande Paese - ha proseguito - che può ridurre il suo rischio investendo in prevenzione. Quindi abbiamo fatto un analisi sulle risorse e sulle opere irrealizzate. Abbiamo ricavato dal bilancio 2.480 milioni di risorse non spese dal 1998 e che dobbiamo spendere: risorse che aprono cantieri. E abbiamo un complesso di oltre 3000 interventi elencati dal 2009 ad oggi e ne sono stati conclusi solo il 3,3%: quasi l'80% e' da cantierare".

Sulle infrastrutture idriche, D'Angelis ha ricordato che "siamo l'ultimo paese Ue ad avere il 50% delle risorse idriche inquinate: dobbiamo ridurre anche questo spread con l'Europa ed entro dicembre 2015 dobbiamo spendere 1,6 miliardi concessi dall'Europa per i depuratori".

 

"Un Paese moderno deve saper prevenire, non solo riparare. Poi ci sono le eccezionalità, ma l'emergenza non deve dipendere da mancanza di intelligenza e programmazione", ha aggiunto Graziano Delrio. "Ovviamente - ha rilevato il sottosegretario - noi non stiamo agendo sulle emergenze che sono compito della Protezione civile; stiamo parlando di fare un salto di qualità su una serie di opere che devono poi affrontare e risolvere alcune emergenze".

"È iniziato un lavoro con i territori di analisi dei problemi - ha spiegato - mi sembra che questo tema di centralizzare il coordinamento può essere uno degli elementi che risolve i problemi". Sia le strutture di missione sulla scuola sia quella sul dissesto idrogeologico, ha aggiunto, sono "paradigmi dell'Italia che deve ripartire".

 

Da domani inizieranno una nuova serie di incontri con i vari rappresentanti regionali per definire intervento per intervento come si procederà. La mattina è in programma un incontro con la Regione Lazio.

MZ

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