Energia rinnovabile: l’Italia sale al dodicesimo posto nella classifica mondiale sull’attrattività di investimenti e di sviluppo nel settore
Nuovo report Ernst&Young del Renewable Energy Country Attractiveness Index (Recai) sui 40 mercati mondiali

L'Italia sale in sei mesi circa di 3 posizioni nella classifica mondiale di Ernst &Young (EY) sull'attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle rinnovabili. In base ai dati EY del Renewable Energy Country Attractiveness Index (Recai) che fotografano i primi 40 mercati mondiali in base all'attrattività degli investimenti in rinnovabili l’Italia, in sei mesi, sale dal 15° al 12° posto.
Come si legge sulle agenzie di stampa, per Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader, "la transizione energetica rappresenta un tema centrale e prioritario soprattutto alla luce delle sfide significative che tutto il mondo, e in particolare l'Italia, deve affrontare. Questo si riflette negli impegni assunti per accelerare l'adozione di fonti di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas. Nella presente edizione del Recai, il nostro Paese si afferma come un attore protagonista nel palcoscenico europeo, grazie alla ricchezza di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), agli ambiziosi target di crescita (necessari per raggiungere rapidamente la decarbonizzazione e una maggiore indipendenza energetica) e, nel contesto attuale, ai generosi prezzi del mercato all'ingrosso".
L'eolico registra 11,3 GW di capacità istallata nel terzo trimestre, con una crescita del 3% e una pipeline da 3,2 GW, mentre il solare aumenta la propria capacità installata a 23,9 GW, con una crescita del 6% e un'importante pipeline, pari a oltre 17 GW. Nel mercato dei Ppa (power purchase agreement), l'Italia conferma la propria attrattività, posizionandosi al 12° posto (ma perdendo una posizione rispetto alla precedente edizione): i fattori determinanti sono legati a un'ottima attrattività grazie alle previsioni future dei prezzi all'ingrosso, all'immaturità' del mercato e ad una fase di stand-by dovuta alla forte volatilità.
La conquista di posizioni da parte dell'Italia deriva dalla spinta della nuova bozza del Decreto FER 2 e agli sforzi di semplificazione autorizzativa. Di fronte, infatti, alle conseguenze delle tensioni geopolitiche, il tema della transizione energetica assume un ruolo sempre più prioritario e urgente nel panorama energetico mondiale ed europeo. Tra le sfide più significative per i Paesi si evidenzia dal report EY la necessità di rafforzare la cosiddetta resilienza energetica: consolidare la produzione di energie rinnovabili, accelerare la diversificazione delle fonti di produzione di energia e aumentare lo stoccaggio. Queste le priorità preminenti che emergono da questa edizione del Recai.
Sul podio si posizionano nell'ordine gli Stati Uniti, la Cina e la Germania seguita nella top 10 da Regno Unito, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi.
Focalizzando l'attenzione sui risultati principali di questa edizione, gli Stati Uniti mantengono la loro posizione di vertice grazie all'Inflation Reduction Act approvato in agosto e inteso come un punto di svolta green in particolare nell'ambito dell'idrogeno verde. Al secondo posto, la Cina continua ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili tentando di raggiungere la carbon neutrality entro il 2060. Rispetto alla scorsa edizione del Recai, la Germania sale in terza posizione mentre scende il Regno Unito alla quarta. I Paesi Bassi entrano nella top 10 dell'indice grazie all'ambizioso programma che include un obiettivo di 70 GW di energia eolica offshore entro il 2050. Anche la Spagna sale di una posizione, dal 9 all'8 posto; da segnalare la forte performance della Grecia, guidata da nuovi obiettivi di 15 GW di nuova energia green entro il 2030 e 2 GW di eolico offshore nello stesso lasso di tempo.