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Briciole di pane

Frena in Europa il mercato delle auto a emissioni zero

I dati di Acea sui veicoli in uso del 2022 rivelano che su 250 milioni di vetture in circolazione appena lo 0,8% è a emissione zero. In Italia, la percentuale è la metà della media del Continente

Non decolla il mercato delle auto elettriche, le uniche che si potranno acquistare dal 2035 in poi in Europa per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 fissati al 55% per le auto e al 50% per i furgoni. 

Come riportato in un articolo del quotidiano La Stampa, secondo i dati di Acea, l'associazione che raggruppa gran parte dei costruttori del Vecchio Continente, dai dati del 2021, il rapporto sui veicoli in uso del 2022 rivela che su 250 milioni di vetture in circolazione appena due milioni erano a zero emissioni, lo 0,8% del totale. Nel 2019 (stessa fonte), le auto elettriche su strada erano lo 0,2%, ossia meno di 490 mila su un totale di quasi 243 milioni, in entrambi i casi è escluso il Regno Unito.  

Il quadro italiano per la transizione ecologica alla mobilità sostenibile è ancora meno incoraggiante. Nel 2019 lo 0,1% del parco auto circolante era elettrico con meno di 40 mila autovetture elettriche immatricolate. Due anni più tardi è stata contabilizzata una penetrazione dello 0,3% pari a 120mila immatricolazioni. Il 2022 con 49 mila immatricolazioni è stato archiviato con un saldo negativo perché l'anno precedente i volumi a zero emissioni avevano raggiunto quota 67 mila.  

Situazione diversa nel mondo, spinte dalla Cina, le registrazioni delle auto a zero emissioni sono lievitate del 63% fino a sfondare quota 7 milioni, con una previsione di crescita a 10 per il 2023.  

Nonostante il calo di vendite delle autovetture elettriche, i sondaggi periodici svolti in tutta Europa non lasciano dubbi sugli indici di gradimento degli automobilisti europei con alte percentuali di preferenza all’acquisto di autoveicoli ad emissioni zero. Infatti, secondo le previsioni, le tendenze che andranno a supportare lo sviluppo della mobilità elettrica raggiungeranno il punto di svolta, una volta risolti i principali problemi legati ai costi e la velocità di ricarica delle batterie. Questo anche in ottica di colonnine sempre più potenti, ma si spera anche in nuove tecnologie di ricarica sia per la sfera pubblica che in quella privata.