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Briciole di pane

Giuseppe Cerasa: " Anas ci porta nel cuore dell'Italia"

Il Direttore delle Guide di Repubblica racconta la sua idea di turismo sostenibile

Direttore Cerasa, da anni Anas in collaborazione con le Guide di Repubblica fa scoprire gli angoli più nascosti del nostro Paese. In che maniera le infrastrutture possono ridurre la pressione antropica ed aiutare a valorizzare il territorio dal punto di vista del turismo sostenibile?    

Anas non rappresenta soltanto una azienda che si occupa di infrastrutture e di strade ma è un veicolo di bellezza, ci porta nel cuore dell’Italia. In questo senso con la sua rete stradale è un alleato prezioso del  buon vivere e del viaggiare, di quella serenità che, dopo l’oppressione covidica, auspichiamo. E che speriamo di raggiungere anche con il termine della guerra in Ucraina. Grazie alle strade ci inoltriamo in cammini e itinerari alla scoperta della bellezza che contraddistingue il paesaggio italiano.  

 

Quale è la sua definizione di turismo sostenibile?    

Il turismo è sostenibile quando è altro dal mordi e fuggi invasivo e superficiale, improntato solamente al mero consumo del suolo e delle risorse. Ci vuole un approccio che,  attraverso la lentezza,  accompagni il turista in un viaggio alla scoperta di luoghi nascosti, meno frequentati, per conoscere il patrimonio archeologico , storico e artistico italiano. Ricordandoci che il turismo non deve essere deturpazione ma conservativo e migliorativo per permettere a chi verrà dopo di noi di fruirne al meglio.  

  

Pochi giorni fa ha ricevuto nell’ambito del 75esimo congresso di Assoenologi, il premio come miglior comunicatore dell’anno per essersi distinto nella diffusione della cultura del vino. Alla luce della sua pluriennale direzione delle Guide di Repubblica quanto è importante promuovere e far scoprire il territorio italiano attraverso il suo patrimonio storico – culturale ed enogastronomico?    

Il turismo lavora per associazione di idee ed interessi. Da solo il vino non è un motivo sufficiente per un viaggio, ma se lo leghiamo alla zona di produzione, alla cultura e alla storia allora può diventare uno strumento per lo sviluppo turistico del territorio. L’enogastronomia, il paniere dei prodotti, la convivialità possono aiutarci ad aprire quello scrigno di tesori storico artistici custoditi in Italia.    

L’allentamento delle restrizioni e l’imminente arrivo della bella stagione fa sognare a tutti una vacanza. Quale itinerario suggerirebbe per scoprire una parte meno conosciuta del Belpaese? E con quale mezzo consiglierebbe il viaggio?    

Allontaniamoci dalle mete più battute e dalle località più affollate. Riscopriamo tutti quei meravigliosi borghi di cui è piena l’Italia. Luoghi che spesso si trovano a poca distanza da casa nostra e di cui magari ignoriamo la bellezza. Al di là del mezzo per raggiungerle facciamo di questa filosofia una bussola per orientarci nel turismo di vicinato. Dobbiamo cambiare l’approccio cercando qualcosa di esclusivo e non le solite destinazioni iper conosciute. Abbiamo il vantaggio di avere nel nostro Paese una ricchezza senza eguali.   

Ci può anticipare qualche novità sulla prossima guida in collaborazione con Anas?  

Nelle pubblicazioni con Anas abbiamo cercato sempre di arrivare prima degli altri, individuando in anticipo i trend delle vacanze. Un fil rouge che ci porta quest’anno a lavorare su una guida dedicata ai 59 siti del patrimonio mondiale dell’Unesco presenti nel nostro Paese. Suggeriremo a turisti italiani e internazionali,  itinerari e strade per visitare questi tesori storico –artistici e paesaggistici. Una guida che ancora una volta vuole essere uno strumento di conoscenza e valorizzazione del territorio. Ricordiamo che c’è una corsa ad ottenere il riconoscimento dell’Unesco. È un formidabile volano per l’economia e l’indotto occupazionale di chi lo riceve in quanto attrattore di turismo e visitatori.   

   

Delle guide realizzate in collaborazione con Anas fino ad ora, a quale è più affezionato?   

Mi piacciono tutte quelle che abbiamo realizzato fino ad ora. Dall’Italia in bici, passando a quella in moto e alle Strade del Cuore. Ma ricordo con gran piacere quella dedicata all’Autostrada del Mediterraneo con i suoi itinerari distribuiti lungo i 432 chilometri della nuova autostrada. Abbiamo fatto scoprire attraverso la narrazione delle bellezze naturali, dei monumenti, dell’enogastronomia, un territorio fra i meno conosciuti dell’Italia meridionale, ma ricco di grandi sorprese