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Briciole di pane

Gruppo FS Italiane: "La comunicazione della sostenibilità è un driver evolutivo"

Le sfide che attendono il Gruppo FS Italiane raccontate a Prima Comunicazione dal suo chief communication officer, Luca Torchia

Il Gruppo Fs Italiane corre spedito sul binario della sostenibilità. A svelare i progetti futuri, all’insegna di una mobilità sempre più “green”  è Luca  Torchia chief communication officer del Gruppo FS Italiane che fa una panoramica a 360° in una lunga intervista rilasciata al magazine Prima Comunicazione.

"Le infrastrutture o sono sostenibili o non sono', ha detto qualche tempo fa il ministro Enrico Giovannini. Nel mondo ferroviario questo assioma appare quasi scontato, perché la ferrovia è percepita un po' da tutti come green e sostenibile per sua natura, tanto che paradossalmente potremmo cadere nel tranello di ritenere ci sia poco o niente da comunicare", afferma Torchia. "Ma non è affatto così, anzi. I lavori per potenziare le linee esistenti o per realizzarne di nuove impattano sul territorio attraversato e su quello limitrofo, sulle persone che lo vivono e anche su quelle che ne sono escluse. La comunicazione deve coinvolgerle, loro e tutti gli stakeholder, creare uno scambio attivo. Perché condivisione e confronto, conoscenza e trasparenza possono rendere socialmente sostenibile qualcosa che ha un inevitabile immediato impatto ambientale, sociale ed economico. Tale, in alcuni casi, persino da offuscare i benefici futuri".

Nell’articolo si evidenzia come il Gruppo FS sia di fronte ad una sfida dai contorni epocali, ovvero utilizzare al meglio i 24 miliardi già assegnati nell'ambito del Pnrr per progettare e realizzare, entro il 2026, una nuova infrastruttura ferroviaria e nel contempo rafforzare quella esistente, rendendola più accessibile, digitalizzata, resiliente ai cambiamenti climatici, integrata e interconnessa ai corridoi europei. In un gruppo da oltre 81mila dipendenti, partecipato al 100% dal ministero dell'Economia e delle finanze, che non solo è una delle maggiori realtà industriali e di servizio del nostro Paese, ma è ormai un player internazionale la partita non è solo un problema di investimenti e di analisi costi-benefici. In realtà il nodo cruciale è la capacità di spendere secondo un'ottica di sistema, rispettosa dell'ambiente con obiettivi sociali. Ovvero mettere a disposizione dei cittadini e del tessuto industriale strumenti di mobilità capillare e sempre meno inquinanti, ma anche ridurre il divario tra Nord e Sud e per creare valore, posti di lavoro, equivalenti a punti di Pil. L’articolo si sottolinea come secondo il gruppo Fs Italiane i nuovi mezzi di trasporto saranno ad alta sostenibilità. Ormai da oltre due anni i treni non fanno più uso di gasolio e presto farà la sua comparsa a livello di sistema il vettore idrogeno, quale nuova frontiera delle fonti di energia sostenibile per il futuro.

Tra un paio di anni si potrà percorrere la distanza tra Bari e Napoli in poco più di due ore, così come saranno realizzati entro il 2026 i primi lotti dell'alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria. Dal Sud sarà più facile raggiungere anche l'Europa, grazie alle nuove linee di alta velocità al Nord, al rafforzamento dei nodi e dei quattro corridoi (baltico-adriatico; mediterraneo; scandinavo-mediterraneo; Reno-Alpi), che comprendono nove nodi urbani (Roma, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Napoli, Torino, Venezia e Palermo), 11 aeroporti, 14 porti marittimi e 15 interporti. Vedremo crescere i sistemi automatizzati, con mezzi di trasporto sempre più intelligenti e dialoganti fra loro e con la rete. Il futuro quindi vedrà una mobilità multimodale di persone e merci, con l'intento di mettere al centro i bisogni delle persone e sempre più sicura, sostenibile e digitalizzata. In questo quadro la pandemia ha sparigliato le carte: ne sono una prova i dati di Confcommercio che ha registrato nel 2020 un drastico calo della mobilità di media lunga percorrenza proprio legata al blocco degli spostamenti e all'impossibilità di viaggiare per lavoro.

"I comportamenti delle persone stanno cambiando", ha detto l'a.d. del gruppo Ferraris, ospite di un evento organizzato dalla società di consulenza Willis Towers Watson. Vale a dire, per esempio, citando una delle tante prove che Fs sta affrontando, che "oggi la puntualità resta il punto fondamentale, ma deve esserlo anche la connettività. Se un mezzo pubblico non è connesso rischia di non essere attrattivo e, per questo, dobbiamo rendere fruibile il wifi non solo a bordo dell'alta velocità, ma anche per il trasporto regionale. Abbiamo 17mila chilometri di linee ferroviarie in Italia, e lì dobbiamo portare la fibra". In generale, come ha spiegato il 9 dicembre scorso Ferraris agli Stati generali della Via e della Vas (Valutazione impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica) la ripartenza proposta dall'Europa punta a un cambiamento dei paradigmi economici verso modelli più attenti all'ambiente. A tutto ciò si affianca lo sforzo che il governo sta facendo con i vari contratti di programma e nei rinnovi delle flotte dei treni locali assieme alle Regioni di riferimento. Stiamo infatti parlando di un grande processo di trasformazione e ammodernamento. Lo sviluppo ferroviario, se ben regolato e incentivato, abilita un nuovo sistema di mobilità sostenibile, più rispettoso dell'ambiente e delle persone, dove tutte le modalità di trasporto sono ben integrate".

Quello del gruppo Fs è un universo, corrispondente al Sistema Italia, basti dire che dentro ci sono Trenitalia, Busitalia, Ferrovie del Sud Est, Rfi, Italferr, Fs Sistemi Urbani, il 60% di Grandi Stazioni, una serie di società di logistica (Mercitalia Logistics) e di servizio (Ferservizi, Fercredit, Nugo, FsTechnology e il 55,68% di Italcertifer) e dal 2018 anche Anas, l'azienda che da quasi un secolo costruisce le strade che connettono ogni località del Paese, le gestisce e le mantiene efficienti.

Equivalente il numero degli interventi del gruppo Fs, descritti anche nel sito Fsitaliane.it, in campo ambientale, del benessere degli utenti e dei dipendenti, per il sociale e, appunto, la sostenibilità, declinati a seconda dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni unite. L’articolo poi approfondisce un tema molto a cuore del gruppo, ovvero l'intermodalità, l'interconnessione fra sistemi, fra ferrovie e strade, città, luoghi di lavoro, studio e tempo libero, abitazioni. Perché a meno di tre chilometri da una stazione vive e lavora oltre metà degli italiani, un quinto si trova a meno di 15 minuti a piedi dalle stazioni. In ballo ci sono 700 milioni del Pnrr destinati al potenziamento di 54 scali al Sud, che amplificano gli investimenti del 'Piano Stazioni e Città' di Rfi, che ridisegna il ruolo delle stazioni nelle odierne città e future smart city. Ma si tratterà solo di una tappa di un progetto più esteso che prevede la realizzazione di hub della mobilità dolce e sostenibile in 620 delle oltre 2.200 stazioni gestite, quelle dove passa il 90% dei viaggiatori ferroviari e che sono già naturali punti d'incontro fra mezzi per la presenza di fermate dei mezzi pubblici e di altri servizi di condivisione come il car sharing presente in 55 stazioni, lo scooter sharing in 28 e il bike sharing in 132. L’obiettivo di Fs è di rendere ancora più semplice raggiungere questi punti, ma soprattutto con accordi con le amministrazioni comunali per progetti specifici, come quello che coinvolge gli atenei. L'80% dei poli universitari, infatti, dista meno di tre chilometri da stazioni: possono essere facilmente collegati tramite una rete di piste ciclabili urbane da realizzare con i Comuni in abbinamento con stalli del bike sharing e parcheggi per bici. Una prima tranche di 4 milioni di euro, seguita da una seconda di 11, vedrà la realizzazione o il potenziamento di piste ciclabili che collegano le stazioni alle università per agevolare nelle città l'uso di un mezzo sostenibile, garantendo però il massimo della sicurezza con percorsi dedicati. Un'iniziativa, questa, particolarmente cara al ministro Giovannini, pensata come segnale di un cambio culturale per spostarsi in modo attivo riducendo le emissioni inquinanti. Una volta arrivati in stazione, per gli spostamenti più lunghi si possono utilizzare quindi biciclette, ma anche monopattini elettrici e gli altri mezzi ecologici per il primo e ultimo miglio. Già ora è possibile con il biglietto del treno trasportare gratuitamente biciclette e monopattini pieghevoli (elettrici e non), hoverboard e monowheel. Trenitalia ha già attivato partnership con le aziende di sharing e di micro mobilità, mentre le aree di sosta o di parcheggi potrebbero diventare spazi per la produzione di energia green grazie ai pannelli solari e fotovoltaici sulle coperture delle aree di sosta collegate con sistemi di accumulo.  

"Il prossimo piano strategico decennale del gruppo Fs, che sarà presentato nella prima parte del 2022", spiega Torchia, "oltre a dare concretezza e materia alla nostra narrazione, ne costituirà il canovaccio, la trama sottesa, indicherà obiettivi, strategie, missioni. E la sostenibilità sarà il comune denominatore, delle azioni come del loro racconto. Perché la comunicazione della sostenibilità non è una leva di marketing, come del resto la sostenibilità non è un fiore da mettersi all'occhiello, non è la buona azione che intende abbellirne altre, meno nobili, ma è un driver evolutivo e un indirizzo gestionale che pervade tutta la mission aziendale". Per questo è stato appena avviato il progetto di comunicazione # 100ambassadorxFs, in cui sono stati coinvolti i dipendenti di Fs: "Si parte sempre dalle persone", dice Torchia, la comunicazione sarà uno degli strumenti fondamentali per sostenere il nuovo piano strategico, è per questo motivo che ho lavorato affinché uno dei progetti chiave del nuovo piano di comunicazione nascesse proprio tra le donne e gli uomini di Fs, fosse dato loro in pegno. I nostri colleghi saranno una comunità di ambasciatori che ci aiuterà a moltiplicare il nostro network e a sostenere il gruppo in questa fase cosa importante, per l'azienda, chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nel Piano nazionale di ripresa e di resilienza, e per il Paese che cerca di ripartire. A fare da collante la passione e lo spirito di appartenenza. Uno dei cardini della cultura d'impresa di Ferrovie dello Stato Italiane". "Stiamo quindi rafforzando la comunicazione sui territori, in una logica di partecipazione, ascolto e ingaggio", conclude Torchia. "Stiamo investendo nella nostra presenza sui social, per metterci al fianco delle nuove generazioni che hanno una maggiore sensibilità per questi temi, per dialogare con loro, monitorarne gli umori, veicolare comportamenti sempre più sostenibili nel mondo dei trasporti. I social sono il terreno migliore per la condivisione di una delle nostre principali mission: concorrere a far ripartire il Paese, tutti insieme, con l'impegno di rispettare l'ambiente, ridurre le disuguaglianze, aumentare la coesione sociale, creare una catena di valore materiale e immateriale condiviso. Per questo, per fare qualche esempio, cercheremo di raccontare sempre più e meglio le azioni concrete del nostro gruppo e quelle indotte da noi nell'intera filiera, alimentando la comunicazione con i dati, gli impatti, i passaggi fondamentali per raccontare, in un'ottica di responsabilità e di trasparenza, cosa facciamo di tangibile per la sostenibilità dei nostri asset aziendali e del  nostro business".