Il dizionario della sostenibilità
La parola del giorno: biodiversità

La parola “biodiversità” deriva dal greco bios che significa vita, e dal latino diversitas che significa differenza, diversità.
Il dizionario Treccani, la sintetizza così: “In biologia, la coesistenza di varie specie animali e vegetali in un determinato ecosistema; è detta anche diversità biologica”.
Un termine, questo, che nel corso degli anni si è ritagliato un “ruolo” nel linguaggio comune, che sintetizza l’armonica coabitazione di flora e fauna sul pianeta.
Compresa la necessità di tutelarne e valorizzarne le caratteristiche, sono state stabilite normative a tutela della biodiversità, a livello nazionale e internazionale.
La prima e probabilmente la più significativa è stata siglata nel giugno 1992, quando le Nazioni Unite hanno varato a Rio de Janeiro la prima “Convenzione sulla diversità biologica”, con tre obiettivi molto ambiziosi:
- Favorire la conservazione della biodiversità;
- Promuovere un uso sostenibile delle sue componenti;
- Garantire una ripartizione equa dei vantaggi che derivano da questo uso.
Secondo la Convenzione, per biodiversità si intende “la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi tra gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi acquatici, ed i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell’ambito delle specie, e tra le specie dell’ecosistema.”
L’Italia, dal canto suo, ha reso esecutiva la convenzione attraverso la legge 124 del 14 febbraio 1994, a cui sono seguiti altri interventi normativi che si pongono il medesimo scopo di protezione: il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, adottato a Roma il 3 novembre 2001, e reso esecutivo dalla legge n. 101 del 6 aprile 2004; il Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e Linee guida nazionali per la conservazione della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario, di cui al decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 6 luglio 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24 luglio 2012; la Legge n. 194 del 1 dicembre 2015 (Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare), che ‘stabilisce i principi per l’istituzione di un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, finalizzato alla tutela delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali dal rischio di estinzione e di erosione genetica’.
Parallelamente, nel corso degli anni, il concetto di diversità biologica è andato man mano affiancandosi a specifici campi o anche semplici aspetti della vita quotidiana, con la distinzione di biodiversità animale, con cui si intende abitualmente la varietà delle specie animali addomesticate per interesse alimentare; biodiversità agricola, che comprende tutte le componenti della biodiversità che sono rilevanti per l’agricoltura, cioè la varietà degli animali, delle piante e dei microrganismi necessaria a sostenere le funzioni chiave degli ecosistemi agricoli, la loro struttura e i loro processi; biodiversità alimentare, che racchiude la varietà delle risorse biologiche a cui il genere umano può attingere per reperire quanto necessario all’alimentazione.