“Il gas naturale liquefatto è un driver fondamentale della transizione energetica”
Intervista a Valentina Infante, Head of Small Scale LNG Business Development & Sales di Edison - di Sabino Cirulli

La congiuntura in atto sta rappresentando per le istituzioni l’occasione per attuare scelte radicali in tema di mobilità, spingendo verso un futuro sempre più sostenibile. Quale ritiene che possa essere il ruolo del Gnl in questa trasformazione rispetto all’elettrico?
Credo sia necessario avere un approccio pragmatico e non ideologico. Il gas naturale liquefatto è un driver fondamentale della transizione energetica. Ruolo riconosciuto e approvato anche dall’Unione Europea e dall’Italia, che si è posta l’obiettivo di coprire con il GNL il 50% del consumo marittimo e il 30% di quello stradale entro il 2030 e stabilito che entro il 2025 sia realizzato un numero adeguato di punti di rifornimento di GNL per mezzi pesanti e navi lungo le tratte e i porti delle reti centrali trans-europee di trasporto (TEN-T). Quello dei trasporti è tra i settori maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, dopo quello energetico. Se vogliamo rispettare i target di decarbonizzazione fissati al 2030, che è dopodomani, dobbiamo perciò impiegare tutte le tecnologie oggi a disposizione. L’elettrico è sicuramente una soluzione, soprattutto per il breve-medio raggio, su cui anche noi di Edison siamo presenti; ma sulla lunga percorrenza (traffico pesante e marittimo) oggi il GNL rappresenta la soluzione più efficace immediatamente implementabile su larga scala. Un combustibile che consente l’eliminazione della totalità delle emissioni di particolato e di ossidi di zolfo, oltre alla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e di anidride carbonica. Va inoltre sottolineato come tutta quanta la catena del GNL, compresi i veicoli o navi che lo impiegano, sono già predisposti per utilizzare anche tutti gli altri carburanti di origine bio, come Bio-GNL oppure il GNL sintetico, sia miscelati, sia puri. Su questo fronte Edison sta infatti già operando.
In che modo e con quali iniziative Edison si sta impegnando per favorire la mobilità sostenibile nel Paese?
Il piano di Edison si estende anche alla mobilità pesante su gomma e a quella marittima, dove le soluzioni elettriche risultano meno efficaci e sicure. Nel 2021 abbiamo avviato la prima catena logistica integrata di GNL in Italia. Una catena composta da un ampio portafoglio di importazioni di lungo termine, di navi dedicate al suo trasporto e dallo scorso ottobre di un deposito costiero nel porto di Ravenna che è in grado di movimentare fino a un milione di tonnellate di GNL da dedicare al trasporto terrestre pesante ed al trasporto marittimo. Un progetto ambizioso, realizzato in tempi record, di cui siamo molto orgogliosi. Abbiamo già numerosi contratti e contiamo di crescere ancora. Inoltre, proprio al fine di accelerare lo sviluppo della mobilità sostenibile, lo scorso novembre abbiamo firmato un Memorandum of Understanding con IVECO. Un’intesa che fa leva sulla posizione unica che i due gruppi ricoprono nella sfida della transizione energetica: Edison quale operatore verticalmente integrato su tutta la catena del valore del GNL e impegnato nello sviluppo dei green gas, e IVECO quale leader per la produzione di veicoli commerciali a gas naturale. Accanto al GNL, infatti, Edison è al lavoro su altre soluzioni per la mobilità sostenibile per essere pronta ad offrire la soluzione migliore. È il caso dell’idrogeno, del biometano e del Bio-GNL o di soluzioni per mobilità elettrica se parliamo di trasporto urbano.
Come si posiziona l’Italia rispetto altri paesi europei nel business del Gnl?
Lato trasporti, l’Italia scontava un ritardo nello sviluppo di infrastrutture strategiche, come appunto la mancanza di una catena logistica integrata dedicata a questo combustibile. Grazie all’ultimo anello della catena, ossia il deposito di Ravenna, abbiamo messo fine alla dipendenza del Paese dall’esclusivo approvvigionamento via terra tramite autobotti dall‘estero, che ha minor flessibilità e maggiori rischi di approvvigionamento. Oggi, grazie all’ampio portafoglio GNL di Edison, a una nave dedicata e al deposito, siamo in una condizione diametralmente opposta. Crediamo che il mercato italiano del GNL per il trasporto pesante e ancor più per il settore marittimo sia caratterizzato da forti potenzialità di sviluppo e da trend di crescita che saranno accelerati grazie anche alla realizzazione di nuove infrastrutture. Edison ha infatti anche un progetto autorizzato in Sardegna e altri due progetti di depositi costieri in fase di autorizzazione per rendere il GNL disponibile anche nel Sud Italia che ancora oggi soffre dell’assenza di un’infrastruttura. Ciò consentirà ai porti che hanno un impianto di GNL di diventare poli di attrazione per le navi più sostenibili, favorendo così lo sviluppo sia commerciale sia turistico.
Allargando lo sguardo alla transizione ecologica nel suo complesso, vediamo che da più parti si sollevano resistenze ai cambiamenti che invitano a una certa prudenza. Eventuali conflitti di visione industriale potrebbero impedire al nostro paese di raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal Europeo?
È un passaggio cruciale e delicato, in cui, come dicevo inizialmente, non possiamo permetterci di adottare un approccio divisivo, mentre dobbiamo avere una visione di sistema molto pragmatica: dato che dobbiamo cominciare a decarbonizzare da subito, guardiamo alle tecnologie disponibili e implementabili su larga scala già oggi. La conversione delle filiere è un processo che va guidato e che non avviene in un giorno. Nel frattempo, non possiamo fermarci in attesa che maturino soluzioni tecnologiche migliori. Sul fronte della generazione elettrica, dobbiamo accelerare sullo sviluppo delle rinnovabili ed Edison è in prima linea per raggiungere questo obiettivo, con un piano di crescita ambizioso al 2030. Tuttavia, non possiamo ritenere che il gas naturale non continui a rivestire un ruolo primario nella transizione energetica nei prossimi 20 anni, seppur con un graduale ridimensionamento. Basti pensare, per esempio, alla necessità di compensare la naturale intermittenza delle fonti rinnovabili, che cresceranno sempre più. Lato industria e trasporti le nuove tecnologie come l’idrogeno vanno sviluppate ed Edison sta fornendo il proprio contributo in questo senso. Ad oggi ci sono ancora dei limiti legati al costo e alla produzione dei quantitativi, ma il Green Deal ha avviato un processo virtuoso per favorirne l’adozione su larga scala. È chiaro, dunque, che è indispensabile lavorare su tutti i fronti e su tutte le tecnologie. L’Europa con il Green Deal ha dato una risposta eccezionale ma perché gli effetti siano concreti la sua implementazione non deve essere “ideologica”, ma favorire una transizione con benefici crescenti nel tempo.