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Briciole di pane

Le aziende italiane sostengono la e-mobility, crescono i punti di ricarica

Il trend emerso dall'indagine "Mobility Transformation - Come le aziende ricaricano le vetture elettriche e plug-in", condotta dall'Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand e dalla rivista Fleet Magazine

Le imprese italiane apprezzano sempre più la e-mobility. Il trend emerge dall'indagine "Mobility Transformation - Come le aziende ricaricano le vetture elettriche e plug-in", condotta dall'Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand, composto da fleet e mobility manager di grandi aziende, e dalla rivista Fleet Magazine. L'indagine, presentata in occasione dell'ottava edizione del Fleet motor day, l'evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali, tenutosi a Roma con il patrocinio delle associazioni Aniasa e Unrae è approfondita in un articolo di Affari & Finanza, il supplemento settimanale di Repubblica.

L'indagine rileva che nell'ultimo anno su 103 aziende intervistate, soltanto 19 non hanno in parco veicoli elettrici e ibridi plug-in. Le restanti 84 si sono organizzate in maniera strutturata per la gestione della ricarica. E lo hanno fatto nel 70 per cento dei casi, con le colonnine installate in azienda, a seguire con la ricarica domestica dei singoli driver (39 per cento) o tramite un accordo con una multiutility. Il dato in chiaroscuro riguarda proprio l'installazione dei punti di ricarica. La nota positiva è che nelle sedi aziendali prosegue senza sosta. Secondo quanto si legge, nel 2021 gli attacchi green installati dalle 103 aziende del campione erano 3.775. Questa rilevazione ha fatto registrare 4.159 punti di ricarica interni, un numero destinato a salire. Se si considera il numero totale di punti di ricarica pubblici in Italia (oltre ventiseimila), diventa ancora più chiaro come le aziende siano davvero il motore per lo sviluppo delle infrastrutture nel nostro Paese. La nota negativa riguarda invece la velocità della ricarica: tre fleet manager su quattro hanno dichiarato che in azienda è presente solo la corrente alternata. Il problema è che se gli ibridi plug-in possono contare anche sul motore termico e si ricaricano nel giro di qualche ora con la corrente alternata, per gli elettrici puri la corrente continua è quasi la conditio sine qua non.

Un altro nodo riguarda l'utilizzo delle colonnine pubbliche: soltanto il 32 per cento delle ottantaquattro aziende considerate con parco auto green ha introdotto un'unica card o app per diversi provider di energia. La ricarica casalinga, infine, viene rendicontata in due modalità: in buona parte delle aziende (45 per cento) la paga il dipendente oppure è gestita con un forfait.